Gamba rotta? Vai in Ginecologia

Stanze rinnovate al rooming-in e camere per donne operate ma arrivano anche i pazienti di Ortopedia

LANCIANO. Le due stanze del rooming in - le stanze in cui la mamma e il suo piccolo possono stare assieme 24 ore su 24 - rimesse a nuovo; spostamento delle camere dedicate alle donne che hanno subito interventi ginecologici nell’ala in cui un tempo c’erano le stanze a pagamento, ora cancellate. Sono stati ridefiniti gli spazi in Ostetricia e Ginecologia per assistere al meglio le degenti. E, in attesa di una ristrutturazione globale del reparto, che doveva essere effettuata con parte dei 12 milioni di euro tolti all’ospedale Renzetti cinque anni fa, quando erano stati messi in cassaforte per il nuovo ospedale, si è pensato di sistemare almeno le stanze del rooming in che è una particolare forma di degenza post parto, che permette alle donne che hanno avuto un parto naturale e senza complicanze di tenere in stanza i bambini appena nati senza limiti di orario, fino alle dimissioni.

Con 15mila euro - fondi Asl - le stanze sono state rifatte. Luminose e con bagni interni - e questo al Renzetti va purtroppo specificato perché ci sono reparti, come Chirurgia e Pronto soccorso in cui i bagni sono in comune tra due stanze - dotati di ogni comfort, anche per il bebè, con vaschette in cui lavare i bimbi e fasciatoi su cui cambiarli. Poi per una questione di maggiore privacy e delicatezza verso le degenti che hanno subito un aborto e i loro piccoli non potranno stringerli al petto, quelle donne che hanno volontariamente interrotto la gravidanza - circa 200 ogni anno ndc - o che hanno subito interventi ginecologici, sono state spostate le stanze della Ginecologia nell’ala in cui un tempo c’erano le camere a pagamento. Che ora non esistono più.

Logistica rivista con difficoltà se si pensa che il reparto è stato “depredato” di posti letto da parte della Asl e è “depredato” di letti da altri reparti del presidio. La Asl, da parte sua, con l’atto aziendale ha portato i letti da 25 a 16, facendo chiudere alcune stanze. Altri reparti, come Ortopedia, Geriatria o Chirurgia chiedono posti in mancanza di letti nelle proprie unità. Basti pensare che Chirurgia da 25 posti letto oggi ne ha 16 o Geriatria da 15 scarsi da 25. O Nefrologia senza posti e con i malati tra Medicina e Cardiologia.

Ma a un reparto delicato come quello di Ostetricia e Ginecologia dove un letto può essere occupato all’improvviso da una partoriente, o una stanza da un mamma che ha perso il suo bambino, non si può chiedere di accogliere una donna che magari si è rotta il femore, una operata all’addome per giunta nella fase acuta della degenza.

Teresa Di Rocco

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