Giannini, il barista dei record: in bici  per venti ore di fila 

Le imprese del teatino di 45 anni partito ieri per Venezia «È uno sport duro, ma non mi piacciono le mezze misure»

CHIETI. «Effettivamente le mezze misure non mi sono mai piaciute». Sarà forse anche per questo che Davide Giannini, 45 anni, barista per mestiere, ciclista per passione, si è dato all’ultracycling, sport estremo, amato da pochi, anche se pian piano sta prendendo sempre più piede. L’ultracycling, o ultraciclismo, è una specialità del ciclismo che consiste nel gareggiare su lunghe distanze, con bici da strada, mountain bike e handbike. Davide per il momento non fa gare, ma si allena su lunghe, lunghissime distanze. Come quando è andato in bici a Milano, quasi 600 chilometri, in sella anche per 20 ore di fila. Spesso pedala la notte. Capita che finisca il turno di lavoro al gran caffè D’Urbano, allo Scalo, e, inforcata la bici, parta per uno dei suoi lunghi viaggi in solitaria. Qualche è volta è accompagnato da un’amica con la stessa passione, la teatina Romina Abate. «Mi è sempre piaciuto lo sport», racconta Davide, «ho amato particolarmente la montagna poi, tre anni fa, ho iniziato ad andare assiduamente in bici e da un annetto ho iniziato a fare le lunghe trasferte. Per me è anche un’occasione per fare turismo, vedere belle città come Milano, Taranto e Matera».
Ieri Davide è partito per un’altra avventura, direzione Venezia. Ha previsto una pedalata di 20 ore consecutive per essere nella città veneta alle 15. «Venezia è sempre molto bella da visitare, l’ultima volta che ci sono stato risale a una trentina d’anni fa», ha detto alla vigilia del viaggio, «il ritorno come sempre lo farò col treno». Anche perché alle 6 inizia il turno a D’Urbano.
«Questo sport è molto affascinante», dice Davide, «è una prova di resistenza non solo fisica ma soprattutto mentale. E poi ha molto dell’avventura. Il momento più duro è quando arrivano le crisi di sonno. Ma lì devi stringere i denti e continuare a pedalare. L’obiettivo è alzare sempre di più l’asticella, superando ogni volta un limite che si pensava invalicabile». Certo, ci vuole molto allenamento e per allenamento significa almeno 300 chilometri ogni volta che si esce.
Grazie a una sponsorizzazione dell’Avis Chieti, promossa da Maurizio Costa, consigliere comunale e componente del direttivo cittadino dell’associazione dei volontari di sangue, adesso Davide porterà anche il nome di Chieti in giro per l’Italia.
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