Iacchetti in Abruzzo: strade rotte, sberle ai politici / Video

L’attore e comico ospite di un agriturismo tra Villa Santa Maria e Pennadomo: qui c’è il paradiso ma non lo sfruttate

VILLA SANTA MARIA. «Sono capitato in un paradiso terrestre ma c’è un problema: per salirvi c’è una strada che bisognerebbe prendere i politici e dargli quattro sberle». Non le manda a dire, l’attore comico e conduttore televisivo, Enzo Iacchetti ospite di un agriturismo lungo la strada Villa Santa Maria-Pennadomo, che si affaccia sul lato occidentale del lago di Bomba, cibo ottimo, ricettività invidiabile, e il luogo: un paradiso! L’attore, che dal 1994 conduce insieme al suo collega e amico Ezio Greggio il telegiornale satirico Striscia la notizia, mette il dito nella piaga di un intero territorio: la viabilità. E, appunto, ospite della struttura ricettiva, ha girato un video che il Centro ha pubblicato sul sito internet.

L'appello di Enzo Iacchetti in Abruzzo: "Riparate le strade, valorizzate questo Paradiso"
L'attore e conduttore Enzo Iacchetti, ospite di un agriturismo tra Villa Santa Maria e Pennadomo (Chieti), se la prende con i politici che non valorizzano "questo Paradiso terrestre". "Per arrivarci c'è da salire una strada che... al sindaco c'è da dargli quattro sberle", dice. Il problema riguarda le strade franate, con danni al turismo e all'economia. Ma Iacchetti, che ha scoperto gli arrosticini, tifa per l'Abruzzo: "Si mangia da Dio!" (video di Stefano Perani)

«La provincia di Chieti dovrebbe essere orgogliosa di avere posti come questi. Questa è una realtà straordinaria, un patrimonio da difendere», è sincero l’attore nato in provincia di Cremona nel 1952, parla con il suo solito stile senza asprezza ma con fermezza, usando forse a sua insaputa quel motto latino Castigat ridendo mores (corregge i costumi ridendo) e in questo caso il “costume” da correggere è il malcostume di non avere attenzioni per la viabilità, vergogna e indecenza di una Regione. Il Sangro-Aventino, fermandoci solo a una parte della Regione (ma lo schema potrebbe essere usato come modulo per il resto dell’Abruzzo), hanno delle risorse turistiche-ambientali-enogastronomiche che attirano migliaia di visitatori. Basti pensare alle Grotte del Cavallone, tra Taranta e Lama dei Peligni, o al Castello medioevale di Roccascalegna, al Castello ducale di Casoli, alle Cascate del Verde di Borrello, ai tanti borghi, ai santuari e laghi e agriturismi e ricettività in generale. Realtà incastonate in un ambiente ancora immacolato e a misura d’uomo. Tutto ciò è, il più delle volte, quasi irraggiungibile per strade rotte, pericolose, non curate e prossime al collasso; in una parola “sgarrupate”. Gli abitanti dei luoghi quasi ci hanno fatto l’abitudine in quell’atavica consuetudine che le genti di questa Regione hanno: adattarsi alle difficoltà, al tempo, alle disgrazie, alla natura e alle strade rotte. Ma abitudine non deve essere. E neanche vale più la consueta e oramai impudica risposta degli amministratori: «sono finiti i soldi».
«Bisogna aiutarli questi giovani a non farli andare via», auspica Iacchetti che conclude: «Comuni, Province, Regione, date una mano a questa gente». Sarebbe il caso, forse, che insieme agli spot per incrementare il turismo nella nostra Regione qualcuno facesse andare anche quello di Iacchetti, così da sensibilizzare politici e amministratori a investire sulle strade e infrastrutture in generale.

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