Il Gpl al porto di Ortona: cinque serbatoi come palazzi

Ecco il progetto del deposito sotterraneo che divide la città: darà lavoro a 120 persone, movimenta 50 Tir al giorno
ORTONA. Cinque serbatoi sotterrati per lo stoccaggio, ognuno con un volume paragonabile ad una palazzina di sei piani che abbia una base di circa 17 metri per lato. È questo solo un dato che rende l'idea dell'imponenza del deposito costiero di gas di petrolio liquefatto che potrebbe essere installato nell’area portuale. Gpl sì o gpl no?
È la domanda che ricorre da giorni a Ortona. La questione tiene banco. Mentre la cittadinanza ed i portatori di interesse continuano ad esprimere pareri e opinioni attraverso i formulari che l'amministrazione comunale ha fatto recapitare loro, il fronte dei contrari all’impianto sembra crescere giorno dopo giorno. In molti non vedono di buon occhio il progetto della Seastock srl, società controllata da Walter Tosto, che porta la firma dell'ingegnere Massimo Mauro.
Il timore principale è legato ad eventuali incidenti e rischi per la salute, e l'estensione dello stabilimento fa paura a tanti. Infatti il deposito di ricezione, stoccaggio e scarico di gpl, per complessivi 25mila metri cubi, se realizzato sarebbe il terzo più grande d'Italia. Un investimento da circa 50 milioni di euro, con una ricaduta occupazionale che l'azienda con sede legale a Chieti Scalo ha stimato essere in oltre 120 unità lavorative tra addetti diretti e indiretti.
L'impianto sorgerebbe su una superficie interamente pianeggiante di 21mila metri quadrati. Il parco di stoccaggio prevede cinque serbatoi metallici ad asse orizzontale di capacità pari a 5mila metri cubi ognuno (come un palazzo di sei piani appunto), ricoperti di terreno ed appoggiati su letto di sabbia. Lo stabilimento è costituito da due zone di intervento. La prima è un’area di scarico nave, composta da impianti ed apparecchiature per l’ormeggio e lo scarico di navi gasiere, compreso il piping di collegamento con l’impianto a terra. La tubazione e le apparecchiature funzionali alla discarica della gasiera sarebbero installate su una struttura metallica disposta in allineamento con la diga foranea, lato nord, che si collegherebbe con un pontile di attracco.
Sullo stesso pontile, oltre alle apparecchiature di collegamento dell'imbarcazione, verrebbero installati impianti di servizio idonei ad una gestione sicura delle funzioni di scarico. La seconda area, quella di deposito, sarebbe invece costituita da manufatti, impianti e sistemi per lo stoccaggio del prodotto scaricato dalle gasiere, e per il caricamento in autocisterne e ferrocisterne del gpl, che verrebbe spedito su tutto il territorio nazionale.
Questa zona sarebbe collocata su una porzione della banchina nord del porto, dove sorgerebbero i serbatoi fissi per lo stoccaggio di gpl oltre a manufatti ed utilities necessarie al caricamento e spedizione del prodotto su ruote e rotaie. In merito al traffico, inoltre, si prevede una movimentazione nell'area portuale di circa cinquanta autocisterne al giorno. Il progetto è stato escluso dalla procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale e ha ricevuto anche il nulla osta favorevole da parte dei vigili del fuoco.
Ora tocca agli ortonesi ed ai portatori di interesse esprimersi: attraverso i formulari possono dare la propria opinione e presentare eventuali osservazioni. Le loro riflessioni saranno influenti sulla decisione finale. Le necessarie autorizzazioni dovranno essere rilasciate dal Ministero dello Sviluppo Economico.
©RIPRODUZIONE RISERVATA