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1 maggio

1 Maggio 2025

Oggi, ma nel 1963, in tutta Italia, cominciava l’exploit nella classifica nazionale dei singoli del brano “Roberta”, tecnicamente in salita partendo dall’ottava piazza d'ingresso, del cantautore partenopeo Giuseppe Faiella, ossia “Peppino di Capri”, dedicato alla prima moglie, la modella torinese Roberta Stoppa, del 1941, sposata il 3 maggio 1961 a Forte dei Marmi. Un’unione che durerà fino al 1970, anno d'avvio della love story con la studentessa universitaria di biologia Giuliana Gagliardi che poi diventerà la seconda sposa. Il futuro evergreen della musica leggera del Belpaese aveva testo di Paolo Lepore e musica di Luigi Naddeo.

Ad accompagnare l’artista c’era l’orchestra della Carish, l’etichetta discografica milanese che pubblicava il 45 giri, diretta da Gino Mazzocchi, che era anche alla guida artistica della produzione. Innegabilmente la canzone era e sarà quella che maggiormente richiamasse e riporterà ai dettagli della paparazzata vita sentimentale di “Peppino di Capri”. Inclusa la nascita del primogenito, Igor, dalla Stoppa, quando già era presente la Gagliardi, dalla quale poi lui avrà Edoardo, nel 1980, e Dario, nel 1986. Di fatto la Stoppa (nella foto, particolare, insieme al marito, nello scatto di Gillo Faedi, per il numero 12 del settimanale meneghino “Abc” del 1962) verrà lasciata, definitivamente, incinta del primogenito.

E il dettaglio verrà sottolineato svariate volte nelle interviste rilasciate dalla malcapitata. Anche a ridosso dell'uscita del film biografico “Champagne” -dal titolo del tormentone datato 1973 e verosimilmente pensato per la Gagliardi-, in onda su Rai 1 il 24 marzo 2025, dedicato proprio alla vita professionale ed umana di “Peppino di Capri”, classe 1939, con particolare attenzione al periodo dal 1943 al 1973, diretto da Cinzia Torrini. Il 31 dicembre di quel 1963 “Roberta” chiuderà la chart tricolore dei singoli al 29° posto, tra “Piangerò per te”, di Paul Anka, al 28°, e “Abbronzatissima”, di Edoardo Vianello, al 26°.

Nel b-side del disco, invece, era inciso il pezzo “Nustalgia”, che vantava parole di Faiella scritte con Mario Cenci e base ancora di Mazzocchi. Ed era una sorta di bossanova in salsa napoletana che riprendeva nella melodia il tema principale del balletto "Il lago dei cigni", del compositore russo Pëtr Il'ič Čajkovskij, eseguito per la prima volta al teatro Bol'šoj di Mosca il 20 febbraio 1877.