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15 dicembre

15 Dicembre 2025

Oggi, ma nel 1999, a Roma, alla Camera dei Deputati, mentre era tra i banchi riservati agli esponenti del Partito popolare italiano, durante la fase finale dell’esame della legge Finanziaria, veniva colto da infarto e da ischemia cerebrale Beniamino “Nino” Andreatta, di 71 anni, già sei volte ministro, che non si riprenderà più dal coma profondo. L’ideatore dell’Ulivo veniva dapprima soccorso dagli onorevoli Giuseppe “Pino” Petrella, del Partito democratico della sinistra, e Pierluigi Petrini, ex leghista confluito nelle liste uliviste, entrambi medici, quindi trasferito d’urgenza nell’ospedale capitolino San Giacomo. Il presidente dell’assise di Palazzo Montecitorio Luciano Violante, del Pds, sospendeva la seduta aggiornandola al mattino del giorno successivo.

Andreatta era nato a Trento nel 1928, l’11 agosto, ed era figlio dell’irredentista Beniamino senior, componente del direttivo dell’Associazione liberale democratica, d’ispirazione destrorsa, ma in riferimento alla destra storica, attiva tra il 1913 e l’8 ottobre 1922. Che poi era confluita nel Partito liberale italiano in occasione delle elezioni del 6 aprile 1924, quelle contraddistinte dall’adozione del sistema proporzionale con premio di lista maggioritario imposto dalla legge 2444 del 18 novembre 1923 promossa dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giacomo Acerbo da Loreto Aprutino.

Nino Andreatta (nella foto, particolare, in età giovanile insieme al leader Scudocrociato Aldo Moro, del quale era stato collaboratore come esponente della sinistra Diccì dal 5 dicembre 1963 al 25 giugno 1968, durante il primo governo moroteo) aveva guidato il dicastero del Bilancio e programmazione economica, dal 5 agosto 1979 al 4 aprile 1980, nel governo guidato da Francesco Cossiga. Quello del Tesoro, dal 18 ottobre 1980 all’1 dicembre 1982, negli esecutivi di Arnaldo Forlani e Giovanni Spadolini. Era stato, l’unico e il solo nella storia della Repubblica, ministro per gli Incarichi speciali, carica istituita con lui e poi subito dopo soppressa, dal 4 aprile 1980 al 18 ottobre ‘80, ancora con Cossiga capo del governo.

Era stato il titolare degli Esteri, dal 29 aprile 1993 al 19 aprile 1994, con Carlo Azeglio Ciampi presidente del Consiglio. Aveva avuto la delega degli Interventi straordinari nel Mezzogiorno, dal 21 febbraio 1993 al 21 aprile dello stesso anno, con Giuliano Amato presidente del Consiglio. Aveva retto il ministero della Difesa, dal 18 maggio 1996 al 21 ottobre 1998, con Romano Prodi premier. Era stato senatore democristiano dal 5 luglio 1976 al 12 luglio 1983 e poi dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992. Deputato dal 12 luglio 1983 al 2 luglio 1987 e poi dal 14 aprile 1994.

E rimarrà in carica fino al 29 maggio 2001, ovvero alla fine della legislatura. Era stato titolare della cattedra di Economia politica nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna dall’anno accademico 1963, avendo Romano Prodi come assistente. Dopo otto anni trascorsi in stato neurovegetativo, verrà dichiarato deceduto, il 26 marzo 2007, a Bologna, nel reparto di rianimazione del Policlinico Sant’Orsola Malpighi, a 79 anni.