Il turismo religioso è in netto calo

30 Aprile 2010

Le presenze in città sono diminuite del 12%, vanno a picco anche i consumi

LANCIANO. Cala ancora il turismo religioso in città. Crisi economica e terremoto hanno assestato un “fermo” di oltre il 12% degli arrivi rispetto allo scorso anno. Si tratta di 13mila pellegrini in meno in visita alla maggiore attrazione della città, il Miracolo Eucaristico. E dai dati del consorzio Valsangro promotional Tour, che gestisce un punto informativo in piazza Plebiscito, emerge un altro dato allarmante: assieme alle presenze sono scesi anche i consumi.

Se da un lato è la congiuntura economica particolarmente sfavorele ad avere influenzato i pellegrinaggi al Miracolo Eucaristico lancianese, dall’altro la città si conferma sempre più come una meta mordi e fuggi. Mancanza di servizi o di una vera e propria capacità promozionale, quel che è certo è che chi arriva a Lanciano resta al massimo mezza giornata, e quindi non pernotta, non acquista e non consuma in città. La prima tappa è sempre il santuario del Miracolo, poi si assiste ad una messa veloce, spesso recitata anche in lingua dagli accompagnatori dei gruppi stranieri, un breve giro nella città vecchia e poi via verso San Giovanni Rotondo, Loreto o la Costa dei Trabocchi. Sono pochi i turisti che decidono di rimanere a dormire in città.

La maggiorparte si sposta verso la costa e spesso non si ha neanche il tempo per un acquisto veloce. Anche i ristoratori registrano un calo, ma, sottolineano, «è un andamento generale dovuto alla crisi». Intanto la palma d’oro degli habitué al Miracolo va ai pellegrini polacchi. Lo scorso anno ne sono arrivati 25mila. E, infatti, il mercato cittadino si sta rapidamente adeguando alle loro esigenze. «Il turista polacco è molto diffidente rispetto ai prezzi», spiega Carla Martorella del Vpt, «ecco perchè il consorzio sta studiando delle offerte mirate con prezzi più accessibili proprio per attrarre questo tipo di clientela».

A breve il consorzio esporrà più dettagliatamente i dati raccolti nel corso degli ultimi mesi proprio grazie al rapporto dettagliato dei gruppi che passano attraverso il front-office di piazza Plebiscito, ma intanto si studia come attirare il mercato straniero. La tendenza, infatti, è sempre quella del turismo eno-gastronomico. «Stiamo mettendo a punto una serie di iniziative che prevedono la visita gratuita al percorso archeologico e poi la sosta per degustazioni gratuite in un negozio di prodotti tipici», continua la Martorella, «i primi riscontri sono stati positivi: i turisti stranieri hanno “assaltato” perfino parmigiano reggiano e prosciutto crudo e cotto».

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