Impianto di calcio in abbandono, il Lanciano rischia la revoca 

Dopo l’incontro con la giunta Pupillo per lo stadio Biondi venerdì ci sarà quello con l’esecutivo Berghella Il Comune: «La società faccia chiarezza e paghi quanto dovuto. E poi c’è da rifare il terreno di gioco»  

TREGLIO. È tempo di chiarimenti per il Lanciano calcio. Dopo il duro faccia a faccia con l’amministrazione di Lanciano del sindaco Mario Pupillo, in settimana ci sarà anche l’incontro con quella di Treglio, che lamenta inadempienze per quanto riguarda la concessione ventennale dell’impianto sportivo “Massimo Gargarella”. Concessione a rischio di revoca, come quella per lo stadio Biondi a Lanciano. La dirigenza della società rossonera ha sollecitato al sindaco Massimiliano Berghella una riunione, che si terrà venerdì, alle 18, in municipio. Nel confermare la sua disponibilità, tuttavia, il primo cittadino ha messo nero su bianco quello che all’amministrazione tregliese preme: un sopralluogo congiunto e puntuale sul campo di località San Giorgio «al fine di verificare lo stato del patrimonio comunale, l’ultimazione dei lavori previsti, il rispetto del pagamento del canone di concessione e delle utenze, lo stato di manutenzione ordinario e straordinario del manto, degli spogliatoi, dei locali tecnici, dell’impiantistica, degli spalti e delle pertinenze esterne».
«Ho aspettato che la dirigenza rossonera incontrasse il Comune di Lanciano», spiega il sindaco Berghella, «poi ho scritto alla presidente Cristina Chiaretti per dare la disponibilità della mia amministrazione ad incontrare la società e precisare la situazione pregressa al rinnovo degli organi societari avvenuta lo scorso settembre (con l’addio di Fabio De Vincentiis, ndc), che può rendere l’idea di quale sia lo stato d’animo della comunità tregliese».
Nella missiva, protocollata il 14 gennaio scorso, il primo cittadino ricostruisce l’ultimo anno e mezzo, a partire dal sopralluogo effettuato dal Comune il 24 agosto 2019, da cui «emerse un evidente stato di degrado e di abbandono della struttura e delle relative pertinenze. La situazione rilevata», continua il documento, «risultava contrastare con la data di fine lavori prevista dalla Scia al 30 maggio 2019, con evidenti ripercussioni negative circa la possibilità di utilizzo da parte delle società sportive locali e dell’amministrazione stessa, come previsto da contratto di concessione. Di fatto l’Asd Treglio ha dovuto far fronte a spese per l’utilizzo di un impianto sportivo terzo senza avere, peraltro, nessun risarcimento da parte della società». E si arriva ai giorni nostri. «Al Lanciano calcio chiediamo di fare chiarezza», rimarca il primo cittadino, «e di sanare le spettanze dovute in modo corretto e tempestivo. Da una sommaria verifica le utenze non risultano ad oggi intestate alla società Lanciano calcio 1920, né lo sono state nelle annualità precedenti. In questi giorni, inoltre, ho avuto nuovamente modo di constatare la situazione di degrado in cui versa la struttura. È andato perso tutto quello che, seppur sommariamente, era stato fatto. Il manto erboso attualmente è da rifare. Abbiamo iniziato questo percorso con la società rossonera per avere un impianto a norma, praticabile dalla nostra squadra di calcio e per gettare le basi di un progetto più ampio, la “Cittadella dello sport”, per le giovani generazioni. Ora il tempo delle attese è finito», chiude Berghella, «se la situazione resta così, si va inevitabilmente verso la revoca della concessione».
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