La cucina riunifica l’Abruzzo e il Molise

I territori separati 50 anni fa. Il delegato D’Alessio: divisi dalla Carta, fatti della stessa pasta

VASTO. Si è conclusa con una cerimonia solenne, ieri, al Palace Hotel di Vasto, l’itinerario culturale gastronomico “Divisi dalla carta, fatti della stessa pasta” che le delegazioni di Chieti e di Isernia dell’Accademia italiana della cucina hanno avviato tre anni fa e che si è sviluppato attraverso incontri culturali tenuti in diverse località della provincia di Chieti e della provincia di Isernia.

Attraverso la storia gastronomica e la realtà attuale le due delegazioni hanno potuto raccogliere e approfondire i tanti aspetti comuni e sottolineare quelle diversità che segnano, a volte anche da secoli, i diversi territori ma che non hanno avuto nessuna modificazione in conseguenza della fredda decisione di dividere amministrativamente le due Regioni nel 1963. La manifestazione conclusiva di questo intenso percorso culturale ha visto la presenza del professor Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia italiana della cucina, che è prestigiosa istituzione culturale della Repubblica, presente con le sue delegazioni in tutti i continenti.

«Chiudiamo così solennemente», ha spiegato Mimmo D’Alessio, delegato di Chieti dell’Accademia italiana della cucina, «un percorso sviluppato in questi ultimi tre anni ma pensato ancora prima con passione culturale e grande attenzione da parte delle nostre due delegazioni. L’iniziativa ha assunto maggiore importanza perché abbraccia le due Regioni che sono coinvolte con tutte le delegazioni presenti in esse. Ma è assurto a livello nazionale perché, in forza del suo valore, ha avuto questo riconoscimento da parte dell’Accademia italiana della cucina, che, non a caso, rappresentata dal presidente Ballarini. In questi tre anni di incontri», ha continuato D’Alessio, «abbiamo toccato temi di carattere certamente gastronomico che, proprio perché tali, hanno consentito esplorazioni nelle profondità della storia e delle tradizioni laddove sono le nostre comuni radici, un legame che non poteva e non è stato reciso dalla separazione amministrativa decisa proprio il 28 dicembre di 50 fa. Da qualche tempo sono sempre più quelli che parlano di riunificare le due regioni o di altre cose simili. Noi, seguendo il nostro impegno culturale, forse siamo stati i primi a dare concretezza a un riflessione che, probabilmente, non resterà solo nel pur importante ambito della gastronomia che più direttamente coltiviamo».

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