Lanciano, la devastazione torna in scena alle scuole medie 

Per la quarta volta scuola presa di mira da ladri e vandali: rubati 9 pc e il videoproiettore. Danni per oltre 10mila euro

LANCIANO. «Non possiamo stare più tranquilli. Questa volta tra computer portati via e danni, abbiamo perso altri 10.000 euro. Senza contare il danno agli studenti». È amareggiata, sconfortata e arrabbiata Anna Maria Sirolli, dirigente della scuola media Umberto I, dopo l’ennesimo furto subito dall’istituto. A scoprirlo, ieri mattina, proprio lei, assieme a una collaboratrice. Amarezza e rabbia che derivano dal fatto che vengono presi materiali importanti per gli alunni, acquistati con fatica e perché è il quarto furto subito dall’istituto. Il primo risale alla notte tra il 7 e 8 gennaio 2015: furono rubati 38 pc portatili; il secondo a novembre 2016: altri 27 pc portati via, di cui sette ancora imballati, materiale riacquistato grazie a una colletta tra genitori, donazioni di imprese e l’autotassazione di insegnanti e dirigente scolastica.

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A maggio scorso un altro colpo: preso di mira il distributore automatico. «Questa volta i ladri, che sono anche vandali vista la devastazione lasciata, hanno portato via 8 pc dall’aula informatica dopo averli scelti», dice un collaboratore scolastico, «il pc della segreteria, un portatile, un tablet, due videoproiettori».
Non solo. Hanno visitato ogni piano, rotto alcune porte come quelle dei laboratori di artistica e scienze, mangiato merendine e bevuto succhi dopo aver rotto il distributore dal quale hanno preso anche gli spiccioli. Un colpo durato a lungo. Anche perché hanno dovuto aprire la cassaforte. Lo hanno fatto con una mola dopo averla portata via di peso dalla presidenza. L’odore di bruciato c’era ancora ieri nello stanzino dove l’hanno aperta per evitare che i rumori arrivassero alle case accanto. Dentro non c’erano soldi ma documenti.
Come ricostruito dai carabinieri i ladri sono entrati dal retro, dal cancello di via Martiri, dopo averlo forzato. Poi, avvolti dal buio, hanno raggiunto le finestre che ridanno sulla segreteria e l’aula professori. Ne hanno aperta una e sono entrati. Il primo ha poi passato una sedia che ha permesso agli altri di entrare. Assieme hanno aperto la stanza della preside e messo tutto a soqquadro aprendo armadi, buttando a terra documenti. Stessa scena in segreteria, in una stanza tra le due sale, all’ingresso della scuola. «Dopo il raid di maggio avevamo promesso di intervenire», dice il vicesindaco Giacinto Verna, «ma per un sistema di allarme con telecamere dobbiamo attendere il nuovo bilancio. Nel frattempo abbiamo chiesto i preventivi per un allarme sonoro».
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