Lite in campo con l’arbitro, assolto il calciatore amatoriale

Il campo sportivo “Vincenzo Granata” di Fossacesia
L’episodio, durante Real Villa Scorciosa-Vacri nel 2023, era costato al giocatore 3 anni di squalifica. Il legale: «Verso il direttore di gara resta pendente un atto di querela per falsità, non è finita qui»
LANCIANO. Dal campo di calcio alle aule del tribunale. È la storia di Marco Cericola di Mozzagrogna, calciatore del Real Villa Scorciosa che, dopo essere stato espulso durante una gara di campionato amatori nel 2023, è stato squalificato dal giudice sportivo per tre anni e mezzo, fino al 30 giugno 2026,per aver avuto una «condotta violenta» contro l’arbitro A.M. della sezione di Vasto, finendo anche di fronte al giudice di pace con l’accusa di lesioni verso l’arbitro. Ma se in campo non è ancora rientrato per via della squalifica, perla giustizia la vicenda si è chiusa perché il calciatore, difeso dall’avvocato Sandro Mammarella, è stato assolto con formula piena: il fatto non sussiste.
Per il giudice nessuna lesione è stata inferta all’arbitro e ora si aprono le porte, come dice il legale, «per azioni risarcitorie di Cericola nei confronti del direttore di gara e azioni disciplinari nelle sedi competenti arbitrali». La vicenda risale al 7 gennaio 2023, nella partita amatori tra Villa Real Scorciosa, dove Cericola militava, e la Polisportiva Vacri. Al 25° minuto del secondo tempo, secondo il referto arbitrale, sul 2-2 sarebbe scoppiato il parapiglia in campo in seguito all’ammonizione di un giocatore e con l’espulsione poi di Cericola accusato da A.M. di avere usato violenza fisica nei suoi confronti.
La Federazione, sulla scorta del referto arbitrale, squalificava il calciatore per tre anni e mezzo (fino al 30 giugno 2026) e l’arbitro sporgeva querela nei confronti di Cericola che si è così ritrovato di fronte al giudice di pace, Francesco Carusi, con l’accusa di «lesioni»: avrebbe procurato all’arbitro «una contusione al piede destro e problemi ad un occhio con prognosi di tre giorni». Sempre secondo il referto Cericola, dopo una prima serie di offese, parolacce e minacce, quando ha visto che l’arbitro estraeva il cartellino rosso gli avrebbe detto: «Stai rovinando una bella partita, cretino!» e altre offese non riportabili.
Poi «con il piede sinistro pestava il piede destro del direttore di gara per poi colpirlo al volto con la mano destra e mettergli un dito nell’occhio sinistro». Dopo altre offese e un «ti brucio la macchina», l'arbitro avrebbe ripreso l’auto e si sarebbe recato al pronto soccorso di Vasto per accertamenti. «Un referto arbitrale che abbiamo impugnato immediatamente alla Procura della Repubblica di Lanciano con un atto di querela per falsità che è tutt'ora pendente», dice l’avvocato Mammarella.
E che anche la società del Villa Real aveva contestato, presentando una ricostruzione diversa dell’accaduto: in primis il fatto che era stato il capitano di allora, Alex Carosella, il primo ammonito e oggetto della squalifica di 3 anni e mezzo, poi corretta dall’arbitro e affibbiata a Cericola il quale avrebbe urtato involontariamente il piede del direttore di gara e non gli avrebbe mai messo un dito nell’occhio. Arbitro che, sempre secondo la società, nulla aveva lamentato agli operatori del 118 presenti sul posto, salvo poi recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto.
«Leggeremo le motivazioni, ma sono elementi valsi anche di fronte al giudice di pace che ha assolto Cericola con formula piena perché il fatto non sussiste», precisa l’avvocato Mammarella, «chiudendo una vicenda assurda durata tre anni di giudizio e che apre le porte ad azioni risarcitorie nei confronti del direttore di gara oltre che alle opportune azioni disciplinari nelle sedi competenti arbitrali. Siamo felici perché giustizia è stata fatta», chiude il legale, «ma sono passati tre anni e c’è ancora una nostra querela pendente da chiudere».
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