Luoghi del cuore, parte la corsa per il cimitero monumentale
Lo storico Miscia: «Il camposanto va tutelato perché è sottoposto a continui attacchi speculativi» All’interno ci sono tombe e cappelle che sono veri e propri capolavori realizzati da artisti celebri
CHIETI. «Il cimitero monumentale di Chieti è uno scrigno di tesori, contiene opere d’arte che hanno bisogno di tutela e per questo il Fai di Chieti lo candida a “Luogo del cuore”». L’annuncio è dell’esperto di storia locale Paolo Miscia che sul cimitero ha anche scritto un libro, sempre grazie al sostegno del Fondo ambiente italiano. Anche in questo caso il responsabile del Fai Chieti, Roberto Di Monte, ha subito sposato la proposta, candidando il cimitero monumentale teatino tra i Luoghi del cuore, grazie al nuovo censimento bandito da Fai nazionale.
Votare è facile, basta andare sul sito del Fai. «Il cimitero di Chieti è pieno di bellezza inconsapevole. Entriamo, visitiamo i nostri cari e fuggiamo via, senza vedere le tante opere d’arte che ci sono all’interno», dice Miscia, «nel 2018 abbiamo iniziato a farlo conoscere attraverso visite guidate del Fai. Da lì il primo risultato è stato che la Sovrintendenza ha posto dei vincoli. Il cimitero va tutelato, perché è sottoposto a continui attacchi speculativi».
Realizzato nel 1849, nel cimitero monumentale teatino ci sono opere in marmo, in pietra, in cemento, dipinti, mosaici policromi, pannelli decorativi di bronzo, maioliche e cancelli in ferro battuto. Si possono ammirare decine di statue di Giovanni Feneziani, realizzate nei primi anni del XX secolo, opere di Nicola D’Antino, Aligi Sassu, Luigi Perfetti, Cirillo Bagozzi, Mario Pelizzoni, Pasquale Di Renzo, Modesto Parlatore, Giovanni Franceschelli, Umberto Diano, Floriano Boldini, Arturo Tomagnini, Maurizio Romani e tanti altri. Vi sono sepolti uomini fondamentali per la storia di Chieti e personalità di spicco di tutto l’Abruzzo antico e moderno, come gli artisti Felicetto Giuliante, Raffaele Del Ponte, Leopoldo Marciani, Enrico Marchiani, lo scrittore Giuseppe Mezzanotte, i conti Mayo e i principi Pignantelli, gl’imprenditori Petrini e Barattucci, l’esploratore Giovanni Chiarini, la sorella di padre Pio Pellegrina Forgione, oltre a eroi nazionali e condottieri. Nasconde curiosità, unicità come il cimitero ebraico e anche tanti segreti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Votare è facile, basta andare sul sito del Fai. «Il cimitero di Chieti è pieno di bellezza inconsapevole. Entriamo, visitiamo i nostri cari e fuggiamo via, senza vedere le tante opere d’arte che ci sono all’interno», dice Miscia, «nel 2018 abbiamo iniziato a farlo conoscere attraverso visite guidate del Fai. Da lì il primo risultato è stato che la Sovrintendenza ha posto dei vincoli. Il cimitero va tutelato, perché è sottoposto a continui attacchi speculativi».
Realizzato nel 1849, nel cimitero monumentale teatino ci sono opere in marmo, in pietra, in cemento, dipinti, mosaici policromi, pannelli decorativi di bronzo, maioliche e cancelli in ferro battuto. Si possono ammirare decine di statue di Giovanni Feneziani, realizzate nei primi anni del XX secolo, opere di Nicola D’Antino, Aligi Sassu, Luigi Perfetti, Cirillo Bagozzi, Mario Pelizzoni, Pasquale Di Renzo, Modesto Parlatore, Giovanni Franceschelli, Umberto Diano, Floriano Boldini, Arturo Tomagnini, Maurizio Romani e tanti altri. Vi sono sepolti uomini fondamentali per la storia di Chieti e personalità di spicco di tutto l’Abruzzo antico e moderno, come gli artisti Felicetto Giuliante, Raffaele Del Ponte, Leopoldo Marciani, Enrico Marchiani, lo scrittore Giuseppe Mezzanotte, i conti Mayo e i principi Pignantelli, gl’imprenditori Petrini e Barattucci, l’esploratore Giovanni Chiarini, la sorella di padre Pio Pellegrina Forgione, oltre a eroi nazionali e condottieri. Nasconde curiosità, unicità come il cimitero ebraico e anche tanti segreti.
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