Lutto cittadino a Cupello per l’addio all’operaio

29 Settembre 2013

Lacrime, striscioni e palloncini bianchi ai funerali del giovane morto sul lavoro La salma in paese 11 giorni dopo l’incidente. I familiari: «Finalmente è qui»

CUPELLO. “Cercatemi fra le rose quando non ci sarò più. Nelle fotografie, nelle canzoni. Cercatemi fra tutte le cose che non ho più. Perché solo così troverete la mia anima”. Amici e familiari di Nicola Christian Tambelli, hanno affidato a uno striscione l’ultimo saluto all’operaio morto sul lavoro il 18 settembre scorso. La frase non è stata scelta a caso. La ripeteva spesso Christian, quasi presagisse un destio crudele.

Un silenzio irreale ha accolto ieri pomeriggio l’arrivo in paese del feretro. La salma è giunta puntuale alle 15,30 da Termoli. Non appena il carro funebre è apparso sulla piazza, i rintocchi delle campane lo hanno accompagnato fino all’ingresso nella chiesa di Maria Santissima della Natività. Ad accogliere il giovave c’era l’intero paese. Il sindaco Angelo Pollutri ha dichiarato il lutto cittadino e ha atteso l’arrivo della salma insieme al celebrante, don Nicola Florio.

Centinaia di palloncini bianchi liberati verso il cielo hanno salutato Christian per l’ultima volta. Sulla bara un tappeto di fiori bianchi. Gli amici hanno affidato a lunghi striscioni i messaggi per l’amico sfortunato, morto mentre sostituiva un anemometro da un palo eolico in contrada Sterparone, a Montenero di Bisaccia.

Un dolore insopportabile per la madre ma anche per la fidanzatina che progettava un futuro insieme al suo Christian. Quel palo piombato all’improvviso sul corpo del giovane ha fermato tutto: progetti, speranze, ambizioni.

La famiglia Tambelli aspetta che sia fatta piena luce sull’incidente. Mercoledì mattina Christian Tambelli era al lavoro insieme ad altri 4 colleghi. Sono stati loro a soccorrerlo per primi. Il giovane è morto alle 10,30, ucciso da un palo di metallo che gli è piombato addosso. Sulla tragedia sono in corso due inchieste: una della magistratura molisana, l’altra dell’Ispettorato del lavoro. Gli investigatori hanno compiuto lunghi sopralluoghi. La Procura di Larino ha ritenuto necessaria anche l’autopsia sul corpo della vittima. E proprio la necessità di reperire un medico legale ha allungato i tempi della riconsegna della salma ai familiari.

«Finalmente abbiamo potuto salutare Christian e avremo una tomba su cui piangerlo», ha detto fra le lacrime una zia dello sfortunato ragazzo. «Morire di lavoro è terribile. È una grandissima ingiustizia», ha detto il sindaco Pollutri. «Il destino a volte è molto ingiusto. Christian non meritava di morire così». La madre del giovane è distrutta ma determinata a conoscere la verità. Si è affidata all’avvocato Carlo Perrozzi. «La famiglia Tambelli è fiduciosa nell’operato della magistratura. Seguirò il caso con la massima attenzione», ha ripetuto Perrozzi. (p.c.)

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