Miscia e la casa svaligiata: «La città esca dalla paura» 

Lanciano. Il capogruppo Pd e il raid da 40mila euro mentre era a mangiare la pizza «Dopo lo choc c’è voglia di riscatto. Invito tutti a denunciare: non vinca la sfiducia»

LANCIANO. «Sono bande specializzate, velocissime e agilissime. Dopo lo choc, adesso c'è la voglia di riscatto, non tanto per il valore economico di quello che ci hanno preso, ma soprattutto per la violazione che abbiamo subito. Invito tutti a denunciare, a non far vincere la sfiducia». L'ex assessore Marusca Miscia parla all'indomani del furto subito nella sua abitazione in viale Cappuccini dove giovedì sera, mentre era in pizzeria con marito e figli, in quattro con il volto coperto hanno agito aprendo la cassaforte a muro con la mola e portando via denaro e preziosi per circa 40mila euro. Dopo il colpo, la gang è fuggita a bordo di un'Audi di colore scuro.
«È stato un colpo studiato da giorni», ne è convinta l'attuale esponente della minoranza, capogruppo del Pd in consiglio comunale, «messo a segno nel giro di mezz'ora. È evidente che sapessero che in casa c'era una cassaforte, poi individuata con il metal detector. Per questo c'è una pedata sul letto di mia figlia. I danni in casa sono stati limitati, solo la finestra forzata ma le camere non sono state devastate. È un'esperienza che segna vedere la propria intimità violata».
Tanti i messaggi e le attestazioni di solidarietà arrivati dopo il furto subito, che celano però un'amara realtà. «Ho notato un clima di sfiducia, tante persone, dopo il primo episodio, ritengono inutile la denuncia», afferma Miscia, «io e mio marito l'abbiamo fatta con convinzione, non solo per una tutela personale ma anche per cercare di mantenere alta l'attenzione su un tema che ho sempre sollevato nelle sedi opportune e che in città, purtroppo, finora è stato solo oggetto di strumentalizzazione politica di basso livello. Il fatto che abbiano colpito me e la mia famiglia non aggiunge niente alla gravità di una situazione che conosciamo tutti e che è dilagante», rimarca ancora la consigliera comunale, «è ora che la città esca fuori da questa spirale di paura e che torni a garantire la sicurezza e la tranquillità di tutti. Lanciano è una città buia e spenta a livello di eventi, ma così si consegna rassegnata a questi soggetti. Invece bisogna reagire, collaborerò fino alla fine alle indagini e sarò di pungolo alle istituzioni perché facciano la loro parte».
I carabinieri di Lanciano indagano, passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.