«Obbligatorie le mascherine» scattano multe fino a 400 euro 

In negozi, uffici, banche e farmacie si può entrare solo indossando i dispositivi di protezione Il sindaco: «Se non li trovate, potete coprirvi la bocca e il naso anche con sciarpe e foulard»

CHIETI. D’ora in poi, si potrà fare la spesa ed entrare negli uffici pubblici solo indossando la mascherina. Ieri pomeriggio il sindaco Umberto Di Primio, come annunciato, ha firmato l’ordinanza: scattano le multe per chi non rispetta i nuovi obblighi. «Qualora non sia stato possibile reperire i dispositivi di protezione individuale», spiega il primo cittadino, sarà consentito coprirsi bocca e naso anche con sciarpe e foulard. «La polizia municipale e le forze dell’ordine sono incaricate della vigilanza e dell’esecuzione del provvedimento».
Richiamando il decreto legge del 25 marzo scorso, il sindaco specifica che «l’inosservanza dell’ordinanza è punita con una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro». All’atto pratico – come già avvenuto per le multe legate agli spostamenti ingiustificati – chi salda il verbale entro 60 giorni dalla notifica paga solo il minimo di 400 euro, ulteriormente scontato del 30% (dunque 280 euro) se paga entro 30 giorni. Insomma: l’ordinanza dovrebbe essere rispettata per responsabilità e convinzione, più che per il timore di subire una sanzione.
La nuova regola, chiariscono dal Comune, si applicherà «in uffici postali, istituti di credito, esercizi commerciali, farmacie e parafarmacie e in ogni altro luogo chiuso in cui è previsto l’accesso generalizzato di persone». Nell’ultimo mese, è scritto sempre nel documento, «grazie alle misure introdotte, ai controlli effettuati sul territorio e al rispetto delle prescrizioni da parte della cittadinanza, la nostra comunità ha visto una contenuta diffusione del virus». Ma i timori di «assembramenti» sono cresciuti negli ultimi giorni: «In questa settimana, viste le imminenti festività pasquali, è prevedibile una maggiore presenza di persone in uffici e attività commerciali», con un conseguente «aumento del rischio di contagio». Non solo: il numero contenuto dei casi positivi in città (54 dall’inizio dell’emergenza) rispetto ad altre realtà abruzzesi «ha provocato in taluni l’erroneo convincimento che la fase di allerta sia terminata e, quindi, c’è il rischio che si possano abbandonare i comportamenti prudenziali fin qui avuti, come il distanziamento sociale, l’utilizzo di guanti e mascherine, il lavaggio delle mani». Il sindaco non ha dubbi: «Una minore attenzione rispetto alle regole di comportamento potrebbe vanificare tutto quanto sinora fatto, rendendo inutile il sacrificio di chi è stato costretto a rimanere in casa e di quanti hanno dovuto chiudere la propria attività o non hanno potuto svolgere il loro lavoro». Mascherine a parte, chiude il sindaco, toccherà ai responsabili degli uffici pubblici e ai titolari dei negozi garantire «le misure per il contenimento del contagio da Covid 19 e, in particolare, la distanza interpersonale di almeno un metro e l’accesso all’interno dei locali di un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza».