Ostetricia, numeri record per nascite e interventi

Le associazioni dei ginecologi “promuovono” la struttura del primario Matrullo Mobilità attiva del 25%, il primo semestre 2014 ha già un +15% sull’anno prima

VASTO. Centinaia parti in più dello scorso anno. Una mobilità attiva piuttosto sostenuta e un numero crescente di puerpere in arrivo dalla Puglia oltre che dal Molise. Lo stato di buona salute del reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Pio è raccontato dai numeri.

Cifre che non sono sfuggite al presidente nazionale dell’Aogoi, l’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, Vito Trojano, nè al presidente italiano del Sigo, la Società italiana ginecologi e ostetrici, Paolo Scollo. I due esperti hanno condotto uno studio a livello regionale sui punti nascita abruzzesi, sull’assistenza, i servizi, le apparecchiature in dotazione ai nosocomi.

Lo screening tecnico delle strutture ha promosso a pieni voti il reparto del San Pio diretto dal primario Francesco Matrullo. Lo studio degli esperti mirava alla valutazione della sicurezza e dei parametri richiesti dal ministero della Salute per il mantenimento dei punti nascita. «Al centro del parto va messo il nascituro. Il bambino deve nascere in sicurezza», è la filosofia del ministero ed è quindi quello che gli esperti stanno valutando.

Importante è anche il numero di parti. I reparti con meno di 500 parti l’anno sono destinati a sparire. Il Comitato percorso nascite ha individuato in Abruzzo nove strutture da salvare. Fra loro c’è anche Vasto. Ostetricia e Ginecologia del San Pio vanta indiscutibili professionalità ed è riuscito a raggiungere una mobilità attiva del 25%. Il 2014 ha portato pazienti anche dalla Puglia. Il 2013 si è chiuso con 800 parti, il primo semestre 2014 registra il 15% in più delle nascite (50 parti). Ancora meglio i mesi estivi. Il primario Francesco Matrullo, il vice Vincenzo Biondelli e i colleghi Michele Carmenini, Gian Nicola Cirese, Angelo Marchesani, Celeste Miscia, Maria Antonella Piccirilli e Anna Lucia Rullo, sono riusciti a ridurre drasticamente i parti cesarei da 43 a 31.

In Ginecologia l’equipe è arrivata a 1.000 interventi di chirurgia conservativa e mini-invasiva. Grazie al parto in acqua e i nuovi strumenti in dotazione la sicurezza per il nascituro è massima. La novità del reparto è il “Pops”, tecnica utilizzata per rimediare al prolasso genitale, dell’utero e della vagina con una tecnica niente affatto invasiva. Il personale ostetrico e infermieristico al pari di quello medico è riuscito a conquistare la fiducia di tante future mamme.

Per l’ultimo trimestre 2014 sono attesi numerosi ricoveri di gestanti in arrivo dal Foggiano, e dalla provincia di Campobasso oltre che dal Sangro e dal Chietino. La qualità del servizio e i numeri promuovono Vasto.

Paola Calvano

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