saN vito: il caso resort

Pagliaroli chiede il rito abbreviato

Abuso d’ufficio: i costruttori scoprono le carte sulla prossima udienza

SAN VITO. «Nell’udienza preliminare del 24 novembre chiederò il rito abbreviato». Scopre le carte e annuncia la sua difesa Gianni Pagliaroli, imprenditore di Montesilvano che da ben 7 anni vuole realizzare una struttura ricettiva a 5 stelle, un resort da 400stanze, a Colle Foresta, a San Vito. Ma che, proprio per un procedimento che la Procura di Lanciano ha considerato illegittimo nell’adozione della variante al piano regolatore che avrebbe cambiato la destinazione d’uso del terreno di Colle Foresta da agricolo, qual è, a turistico-ricettivo, è finito a giudizio assieme al sindaco Rocco Catenaro, alla sua giunta, Lorenzo Staniscia, Antonio Iarlori, Daniela Giuliante e Luigi Comini, ai consiglieri di maggioranza che hanno votato nel consiglio dell’aprile 2011 l’adozione della variante al Prg. Devono rispondere di abuso di ufficio.

«Con i miei avvocati, Giorgio Perroni, Marco Di Domenico e Fabrizio Rulli, abbiamo deciso per il rito abbreviato», afferma Pagliaroli, «per quanto riguarda invece la struttura ormai la mia è un’attesa infinita». Attesa che ha avuto costi ingenti per l’imprenditore. Anche costi legali visto che per dissequestrare gli atti del resort è ricorso al Riesame e in Cassazione: tribunali che gli hanno riconosciuto la piena legittimità del procedimento di variante. «Si è chiusa definitivamente, con l’approvazione, anche la Valutazione ambientale strategica», conclude Pagliaroli, «mancherebbe solo l’approvazione definitiva della variante da parte del consiglio comunale, poi ci sarebbe il via libera per la costruzione del San Vito resort village». Ma il condizionale è d’obbligo però perché il Comune, che pure ha sempre difeso il resort quale occasione unica di sviluppo turistico-economico per San Vito, non si è detto ancora pronto a portare la variante, oggetto tra l’altro di giudizio il prossimo 24 novembre, in consiglio. (t.d.r.)

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