Policlinico, punto nascita a rischio

Il senatore Idv attacca la Regione: ennesima beffa alla sanità pubblica
La divisione teatina registra 1600 parti all’anno

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
CHIETI. E’ a rischio chiusura il punto nascita dell’ospedale Santissima Annunziata. A lanciare l’allarme è Alfonso Mascitelli, vice presidente della commissione speciale d’inchiesta sul sistema sanitario e coordinatore regionale dell’Italia dei valori, secondo cui le notizie che circolano negli ambienti ospedalieri parlano di un imminente trasferimento al Bernabeo di Ortona. Il reparto di ostetricia di Chieti fa circa 1600 parti ogni anno e opera su patologie complesse che riguardano la gravidanza. Per Mascitelli si tratta dell’ennesima beffa ai danni dei cittadini e della sanità pubblica.

Se dovessero essere confermate le notizie di una decisione in questa direzione, sarebbe un duro colpo al prestigio di Chieti, ma soprattutto alla qualità e all’efficienza dei servizi sanitari.

Il dipartimento materno infantile infatti, proprio per la sua peculiarità, deve operare in strutture complesse di terzo livello, che abbiano una pronta disponibilità di altri servizi, come urologia, chirurgia vascolare, reparto infettivi, centro trasfusionale, presenti soltanto a Chieti.

Nel momento del parto diventa fondamentale trovarsi in una struttura completa, in cui ogni specifico professionista possa intervenire nel caso di complicazioni. Il reparto era salito alle cronache nel 2008, con le morti di cinque bambini prematuri ricoverati in neonatologia, uno dei quali deceduto al Bambin Gesù dove era stato trasferito dopo la morte del gemellino. Nella terapia intensiva neonatale, aveva dichiarato allora il direttore sanitario, ci sono cullette termiche col doppio vetro, assolutamente sterili. I bimbi prematuri morti avevano 24-25 settimane, con rischi oggettivi. Nella reparto neonatale, che non è altro che una rianimazione, ci sono bambini che vengono messi nella possibilità di sopravvivere. Qualche anno fa sarebbero morti subito dopo la nascita. In ogni caso furono bloccati i ricoveri, in quanto si era verificato un eccesso di neonati prematuri, e venne effettuata la procedura di sanificazione della struttura, definita di routine.

Ora, nel caso sempre più concreto del trasferimento del dipartimento ad Ortona, Mascitelli si chiede quale sia il criterio che usa il governo regionale, visto che si tratta di un reparto di eccellenza.

Per il coordinatore dell’Idv, la logica di smantellamento che si sta adottando nella riorganizzazione della rete ospedaliera, risponde soltanto a falsi criteri economici di risparmio, e continua a colpire pesantemente solo il settore pubblico e a gravare sulle spalle dei cittadini e in questo caso particolare, delle madri e dei loro figli.

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