Porto, prime ispezioni sui lavori Cresce l’attesa degli imprenditori
Va avanti il cantiere sull’ampliamento dello scalo marittimo avviato con quasi un anno di ritardo Domani il vertice sullo stato delle opere anche in vista della scadenza del 2026 legata al Pnrr
VASTO. Le grandi ruspe dell'impresa Tenaglia di Atessa da qualche giorno hanno iniziato a rimuovere gli scogli vicini alla banchina di levante e a fare interventi propedeutici l'ampliamento della struttura. Domani a Punta Penna arriverà un rappresentante del Rup, responsabile unico dei procedimento, il cui compito sarà quello di verificare lo stato dei lavori.
A seguire è previsto un incontro in cantiere fra Rup , il direttore dei lavori e l' impresa. Il risultato del summit sarà comunicato all'ingegnere Giuseppe Marano, ordinario di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Torino e componente del comitato tecnico scientifico della Zes Adriatica.
L'incontro di domani è importante, soprattutto per stabilire oltre alle modalità i tempi previsti per i lavori e per questo c'è grande attenzione da parte delle imprese del Vastese. L’appalto per i lavori alla banchina è stato finanziato con le risorse del Pnrr a favore delle Zone economiche speciali (Zes). L'importo complessivo è di quasi 6,7 milioni di euro, stanziati nell’ambito dei progetti speciali per la coesione territoriale. La banchina di levante sarà allargata a 70 metri. I lavori sono partiti purtroppo molto in ritardo ma dovrebbero essere riconsegnati a giugno 2026. Nei prossimi due anni il porto verrà potenziato e reso più sicuro.
«È necessario puntare sulle infrastrutture», ha affermato il consigliere regionale Silvio Paolucci (Pd) a margine di un'analisi sull'andamento delle industrie nel Vastese. «Se non si punta sulle infrastrutture la crisi sarà ancora più ampia: serve investire di più sul potenziamento del porto di Punta Penna oltre che sulle grandi arterie di collegamento».
Fra i lavori previsti a Punta Penna c'è anche la definizione del tracciato dell’ultimo miglio ferroviario nonché la predisposizione del protocollo d’intesa fra Regione, Rfi, Provincia, Comune e comitato scientifico della Zes. Dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes Unica) ha sostituito la Zes locale guidata dal commissario Mauro Miccio. Grazie a Miccio il porto di Vasto e l’area industriale di Punta Penna nel 2023 hanno vissuto un momento particolarmente felice. Tanti gli operatori che sperano che la nuova Zes apporti gli stessi benefici al Vastese. La cosiddetta “economia del mare” costituisce un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti è sempre più forte. I prossimi mesi saranno importanti per lo scalo vastese divenuto due anni fa uno scalo nazionale. Va considerato che negli ultimi decenni si è assistito a un incremento delle dimensioni medie delle imbarcazioni, e la migliore fruibilità del porto permetterà di gestire meglio le criticità che affrontano anche le imprese del territorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A seguire è previsto un incontro in cantiere fra Rup , il direttore dei lavori e l' impresa. Il risultato del summit sarà comunicato all'ingegnere Giuseppe Marano, ordinario di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Torino e componente del comitato tecnico scientifico della Zes Adriatica.
L'incontro di domani è importante, soprattutto per stabilire oltre alle modalità i tempi previsti per i lavori e per questo c'è grande attenzione da parte delle imprese del Vastese. L’appalto per i lavori alla banchina è stato finanziato con le risorse del Pnrr a favore delle Zone economiche speciali (Zes). L'importo complessivo è di quasi 6,7 milioni di euro, stanziati nell’ambito dei progetti speciali per la coesione territoriale. La banchina di levante sarà allargata a 70 metri. I lavori sono partiti purtroppo molto in ritardo ma dovrebbero essere riconsegnati a giugno 2026. Nei prossimi due anni il porto verrà potenziato e reso più sicuro.
«È necessario puntare sulle infrastrutture», ha affermato il consigliere regionale Silvio Paolucci (Pd) a margine di un'analisi sull'andamento delle industrie nel Vastese. «Se non si punta sulle infrastrutture la crisi sarà ancora più ampia: serve investire di più sul potenziamento del porto di Punta Penna oltre che sulle grandi arterie di collegamento».
Fra i lavori previsti a Punta Penna c'è anche la definizione del tracciato dell’ultimo miglio ferroviario nonché la predisposizione del protocollo d’intesa fra Regione, Rfi, Provincia, Comune e comitato scientifico della Zes. Dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes Unica) ha sostituito la Zes locale guidata dal commissario Mauro Miccio. Grazie a Miccio il porto di Vasto e l’area industriale di Punta Penna nel 2023 hanno vissuto un momento particolarmente felice. Tanti gli operatori che sperano che la nuova Zes apporti gli stessi benefici al Vastese. La cosiddetta “economia del mare” costituisce un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti è sempre più forte. I prossimi mesi saranno importanti per lo scalo vastese divenuto due anni fa uno scalo nazionale. Va considerato che negli ultimi decenni si è assistito a un incremento delle dimensioni medie delle imbarcazioni, e la migliore fruibilità del porto permetterà di gestire meglio le criticità che affrontano anche le imprese del territorio.
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