Prg, il Pd riapre lo scontro

Il capogruppo Ferrante: «È pieno solo di cemento.

LANCIANO. Un Prg confuso, lacunoso su punti strategici e che di certo ha solo l’aumento delle cubature, in soldoni solo altro cemento. Sono le accuse del capogruppo del Pd Franco Ferrante dopo che si è aperto il dibattito su un futuro sviluppo urbano, industriale ed economico che guarda alla Val di Sangro, cosa che invece lascia perplessa l’amministrazione guidata da Filippo Paolini. «Tutte le critiche che erano state fatte al nuovo piano regolatore stanno improvvisamente trovando sostanziale conferma - attacca Franco Ferrante - guardiamo infatti all’ospedale, alla fiera, al Campus per l’innovazione: tutti nodi strategici che il Prg non scioglie in alcun modo e che invece necessitano di risposte certe e immediate. E nulla si sa su che cosa si vuole fare della zona industriale della San Marco, un’area che è sempre più mira dei costruttori».

Il Prg, secondo il partito Democratico, non dà risposte, ma sceglie, forse volutamente, di indicare solo opzioni, in una giungla di costi e benefici difficile da districare. Val di Sangro o centro città? Potenziamento delle aree attorno alle industrie o ritorno al ruolo di città capofila? E che ne è della costa? Cosa fare dell’ex tracciato Sangritana? «Non sono questioni di poco conto - continua Ferrante - e l’unico strumento preposto ad indicare la strada da intraprendere è proprio il Prg che però non dice nulla, se non che aumenteranno le cubature. E’ vero che Lanciano deve riacquistare la sua centralità, ma questo deve avvenire non solo con la politica, ma soprattutto attraverso l’economia.

Non si può rinunciare a progetti importanti come il Campus autotive per l’innovazione tecnologica», aggiunge il capogruppo dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale, «l’iter è già concluso e i fondi sono stati già destinati anche dalla Regione. Bisogna puntare allo sviluppo di tutto il comprensorio e non farsi guidare da diatribe territoriali». Sulla destinazione dei padiglioni della fiera, infine, Ferrante chiama in causa anche il consorzio autonomo: «Come mai non propone progetti ma si limita solo a chiedere che la fiera venga spostata? Qual è l’opinione del presidente dell’ente, Donato Di Fonzo, in merito alla eventuale delocalizzazione?». Sul tavolo del confronto il rappresentante del Pd pone subito una ipotesi di lavoro, cioé il potenziamento dell’infrastrurizzazzione dell’area dell’attuale insediamento, in contrada Iconicella con servizi e strade di collegamento; in alternativa, piuttosto che soluzioni improvvisate a ridosso dell’agglomerato urbano, la destinazione più logica appare quella che porta verso il nucleo industriale della Val di Sangro.