Prolungato l'accordo Sevel fino al 2019

Caso permessi, l'azienda sostituisce con i trasfertisti gli operai impegnati ai seggi

PESCARA. La Val di Sangro e tutto l'Abruzzo in generale possono tirare un sospiro di sollievo. La Sevel, la fabbrica più grande della regione (circa 6mila operai) continuerà a produrre veicoli commerciali leggeri ad Atessa fino al 2019, allungando di due anni l'attuale contratto (in scadenza nel 2017). La decisione è stata presa da Fiat e dal gruppo francese Psa (Peugeot-Citroen) che lavorano in jointventure nello stabilimento dei furgoni modello Ducato. Italiani e francesi hanno annunciato la volontà di prolungare l'accordo per Atessa e allo stesso tempo hanno deciso consensualmente di terminare nel 2017 la loro collaborazione nell'impianto francese Sevel Nord di Valenciennes dove producono veicoli commerciali più leggeri (Fiat Scudo, Peugeot Expert, Citroen Jumpy) e dove fino a pochi anni fa venivano realizzate le monovolume modello Fiat Ulysse.

Doppia interpretazione.
Il prolungamento del contratto Sevel Sud per altri due anni può tuttavia essere visto sotto aspetti diversi. Per l'Abruzzo è un segnale di fiducia, benché sia «a tempo», verso una fabbrica che da sola rappresenta il 40 per cento dell'export regionale, nonché una buona fetta del Pil interno. Basti pensare all'indotto di quasi 10mila operai che la Sevel riesce a mettere in movimento, con la Val di Sangro diventata nel tempo una delle più importanti aree industriali del Centro-sud. Inoltre il prolungamento del contratto smentisce le previsioni nefaste della fine anticipata dell'accordo Fiat-Psa nel 2014 nate soprattutto dalle mancate risposte da parte del gruppo di Torino sul futuro della fabbrica di fronte anche alle chiare manifestazioni di interesse espresse dai francesi del gruppo Psa. Ciò che lascia invece perplessi è che comunque non si tratta di un accordo pluriennale come Fiat e Psa avevano stretto nel passato. Altri tempi, forse, non paragonabili agli attuali di crisi e di incertezza che hanno forse spinto Fiat a Psa ad assumere un atteggiamento prudente lasciando di conseguenza l'Abruzzo sotto esame per il futuro.

«Si tratta di una notizia buona solo in parte», è il commento arrivato dal segretario regionale Pd Silvio Paolucci, «la proroga di due anni aumenta le preoccupazioni ed impone un obbligo: sbloccare finalmente tutti i fondi per il Campus dell'Automotive a Mozzagrogna». Per Paolucci è il momento di mettere dei punti fermi: «Il Campus è in grado di attirare altri investimenti e di consolidare quelli esistenti, Chiodi non impedisca all'Abruzzo di cogliere questa opportunità. Bisogna sbloccare le risorse, finanziare l'intero progetto e indicare un cronoprogramma chiaro e rapido».

Il caso permessi.
In casa Sevel c'è intanto un'altra «grana» da risolvere. La questione dei permessi compensativi retribuiti che l'azienda ha deciso di non concedere agli operai che vanno a fare i rappresentanti di lista in occasione delle elezioni di domenica e lunedì. La Fiom ha inviato alla Sevel una diffida sindacale. L'azienda risponde con la decisione di sostituire gli operai (circa 650) impegnati ai seggi con i trasfertisti: da lunedì arriveranno 90 lavoratori da Pomigliano d'Arco, 35 da Cassino e altri 25 dalle Carrozzerie Mirafiori di Torino. Resteranno in servizio per tutta la settimana, al posto dei dipendenti Sevel che rimarranno a casa grazie a i permessi elettorali.

Fiat ritiene che i lavoratori debbano usufruire dei permessi individuali, come previsto dall'accordo di Pomigliano e Mirafiori. Ma su questi temi la Fiom-Cgil di Chieti ha convocato una conferenza stampa a Lanciano.

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