LANCIANO

Raffica di rapine a bar e tabaccherie, autori incastrati dalle telecamere

Si chiude il cerchio: i due, già detenuti nel carcere di Pesaro, sarebbero i responsabili di tutti i colpi messi a segno in diversi negozi del Frentano. Nelle immagini spunta l'auto di proprietà di uno dei banditi

LANCIANO. Presi i rapinatori che hanno messo a segno diversi colpi in bar e tabaccherie di Atessa e Lanciano nel mese di gennaio. I carabinieri delle Compagnie di Lanciano e Atessa hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due pregiudicati: B.G. di 39 anni e R.M. di 55.

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Comando compagnia carabinieri di Atessa. Per il colpo messo a segno la sera del 3 gennaio scorso in un bar tabacchi di Contrada Marcianese di Lanciiano, i carabinieri di Lanciano hanno proceduto alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di B.G. 39enne del luogo per il reato di rapina aggravata; l’uomo è stato raggiunto in carcere a Pesaro, dove già si trova in custodia cautelare per altre rapine commesse sempre nel mese di gennaio scorso ai danni di bar tabacchi ed altre attività commerciali di Lanciano e dintorni. "Come si ricorderà", spiegano i militari, "nei confronti dell’indagato, i carabinieri di Lanciano avevano raccolto gravissimi indizi di colpevolezza in ordine ad altri due episodi criminosi avvenuti il 3 gennaio 2021 nella tabaccheria di Villa Andreoli, allorquando lo stesso, insieme ad un complice, con il volto nascosto da sciarpe e caschi, aveva minacciato con una pistola il  figlio  del titolare facendosi consegnare circa 1.200 euro fuggendo successivamente a bordo di un ciclomotore e facendo perdere le tracce, ed in data 10 gennaio 2022, a Viale Cappuccini dove, invece, sempre travisato  con cappuccio e mascherina aveva  agito in solitaria tentando di farsi consegnare l’incasso minacciando con la pistola  il titolare che lo aveva anche inseguito a piedi durante la fuga".

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"L’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri, emessa del giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Lanciano, è scaturita da approfondimenti investigativi condotti dai militari della Compagnia di Lanciano, diretta dal tenente colonnello  Vincenzo Orlando, su uno specifico episodio avvenuto la sera del 3 gennaio 2022, quindi qualche ora dopo la rapina commessa a Villa Andreoli, aquando un uomo, sempre travisato da cappuccio e mascherina e minacciando con una pistola il titolare del Bia Bar, si era fatto consegnare la somma di euro 950 fuggendo e facendo perdere le proprie tracce".

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"Le autonome indagini attivate dai Carabinieri del NOR sono consistite in una certosina ricostruzione dei fatti ed in particolar modo in una precisa comparazione di tutte le immagini estrapolate dalle diverse telecamere installate nelle vicinanze delle attività prese di mira e lungo i percorsi di fuga. Ciò ha permesso di stabilire con assoluta certezza che il B.G. era lo stesso soggetto che aveva commesso anche le altre rapine in virtù del rilevamento delle stesse fattezze fisiche, dello stesso atteggiamento e portamento e dello stesso abbigliamento indossato, con particolare riferimento al tipo di scarpe, al pantalone della tuta, al fazzoletto indossato al collo. L’insieme delle risultanze investigative è stato riportato in una corposa informativa al Procuratore della Repubblica che ha avanzato quindi  richiesta di custodia cautelare al gip del Tribunale di Lanciano Massimo Canosa; quest’ultimo, concordando pienamente l’esito delle investigazioni condotte dai carabinieri ha emesso, riconoscendo la sussistenza delle esigenze cautelari, l’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato stante i precedenti specifici,  la gravità del reato ed al fine di evitare la possibilità della sua remissione in libertà".

 

Il 10 febbraio 2022 personale del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Atessa ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Lanciano nei confronti di due italiani, M.R. 55 anni, e G.B., 39 anni, chiudendo il cerchio su una serie rapine avvenute nel mese di gennaio tra Atessa, Santa Maria Imbaro e Fossacesia. "I due sono stati identificati come gli autori materiali delle rapine messe a segno il 6 gennaio 2022 alla paninoteca “Ai Viali” di Atessa e ad una tabaccheria di Santa Maria Imbaro", si legge sulla nota dei carabinieri. "Gli indagati sono attualmente ancora detenuti nel carcere di Pesaro, in quanto tratti in arresto in flagranza di reato il 14 gennaio scorso dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Atessa dopo che avevano tentato una rapina al panificio Susi di Fossacesia. Due rapine identiche per modalità di esecuzione che avevano da subito fatto ipotizzare che per entrambe fossero opera delle stesse persone e che le stesse non erano persone venute da fuori ma erano da ricercare nell’ambito della criminalità locale, in particolare nel mondo degli stupefacenti; non certamente rapinatori di professione, bensì rapinatori occasionali e per bisogno".

"Fondamentale lo studio delle poche immagini a disposizione che hanno permesso di cogliere alcuni particolari fondamentali per l’individuazione del primo uomo, il 55enne lancianese. Nonostante entrambi i rapinatori avessero agito a volto travisato, con cappellino, mascherina e guanti, a tradirli è stata l’auto utilizzata per la rapina, non autovettura rubata, bensì la macchina di proprietà di uno dei due.

Nonostante si fossero ben guardati dal non far inquadrare la targa del veicolo dalla telecamera di video sorveglianza del locale che aveva immortalato il loro arrivo in macchina, alcuni particolari dell’auto come il suo colore poco frequente per quel tipo di modello, un celestino carta da zucchero, un fanale non funzionante, un’ ammaccatura alla carrozzeria, che hanno permesso grazie ad un’intensa attività informativa e ad un’ottima conoscenza della criminalità locale, di giungere a meno di trentasei ore dalla rapina alla paninoteca di Atessa all’identificazione di uno dei rapinatori, il proprietario del veicolo. Una settimana di serrata indagini fatta di osservazioni e pedinamenti giorno e notte hanno permesso di giungere rapidamente anche all’identificazione del secondo rapinatore.

I costanti pedinamenti avevano poi permesso di giungere al loro arresto in flagranza di reato dopo che avevano tentato un ulteriore colpo al forno Susi di Fossacesia. Le prove raccolte durante l’attività investigativa e successivamente in sede di perquisizione domiciliare, in particolare gli abiti utilizzati per il travisamento, hanno permesso agli inquirenti di fornire all’Autorità giudiziaria inconfutabili elementi probatori sufficienti per l’applicazione delle due misure restrittive in carcere".