Una parte degli oggetti preziosi rapinati nella gioielleria di Lanciano

LANCIANO

Rapina in gioielleria, arrestato a Roma giostraio pescarese

Elix Lazzari, 48 anni, già recluso in regime di semilibertà, sarebbe uno dei componenti la banda che l'11 dicembre scorso ha assaltato il negozio in piazza Plebiscito

LANCIANO. Arrestato a Roma Elix Lazzari, giostraio 48enne, già recluso nel carcere di San Donato in regime di semilibertà. L'uomo è indicato come uno dei tre componenti la banda, nella quale ci sarebbe anche una donna, che l'11 dicembre scorso è entrata in azione nell'Antica Gioelleria di Lanciano (Chieti), in piazza Plebiscito. Immobilizzata e chiusa in bagno la proprietaria, quel giorno, i malviventi erano riusciti a mettersi in fuga portandosi dietro un bottino del valore di circa 100mila euro.

Elix Lazzari, il giostraio 48enne arrestato

A quanto pare, proprio il tentativo di monetizzare il bottino avrebbe tradito Lazzari. Individuato dalle telecamere di sorveglianza sistemate vicino ai negozi che gravitano attorno alla piazza centrale di Lanciano, la foto segnaletica del giostraio sospettato  ha cominciato a girare in tutt'Italia, grazie anche alle attività di indagine messe tempestivamente in campo dai  carabinieri del nucleo operativo e radiomobile (Nor) della compagnia di Lanciano diretta dal capitano Vincenzo Orlando. Lazzari è stato infatti bloccato a Roma, mentre cercava di piazzare una parte dei monili rapinati nel capoluogo frentano, probabilmente dopo aver contattato famiglie rom che vivono nella Capitale. Il 48enne è stato sorpreso dai carabinieri mentre si aggirava con atteggiamento sospetto, stringendo una busta sotto il braccio, in un quartiere romano. Quando i militari si sono avvicinati per fermarlo e controllarlo, lui ha cercato di fuggire e poi ha reagito alla presa dei militari. Il primo arresto è infatti scattato per resistenza pubblico ufficiale. Ma quando i carabinieri romani hanno constatato che nella busta che l'uomo stringeva a sé c'erano degli oggetti preziosi, una volta incrociati i dati con i colleghi di Lanciano, non è stato difficile ricostruire la provenienza dei monili. La stessa proprietaria della gioielleria rapinata a Lanciano li ha subito riconosciuti.

Altri monili sequestrati dai carabinieri

  Ulteriori accertamenti condotti dal Nor di Lanciano, su disposizione del sostituto procuratore, Francesco Carusi, hanno messo in luce che il giostraio Lazzari, già recluso nel carcere di Pescara e sottoposto a regime di semilibertà per motivi di lavoro, effettivamente il giorno della rapina si trovava a Lanciano e più volte la sua presenza è stata rilevata vicino all’obiettivo rapinato. L’8 gennaio scorso, il giudice delle indagini preliminari (gip) del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, riconoscendo la sussistenza delle esigenze cautelari, persistendo il pericolo di recidiva criminosa, considerate a gravità del reato e la pericolosità del soggetto, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare che, stamane, è stata notificata al Lazzari nel carcere di San Donato. Le indagini proseguono per risalire agli altri complici della rapina.

@RIPRODUZIONE RISERVATA