emergenza idrica

Rubinetti a secco dalle 22 fino all’alba

CHIETI. Serbatoio della Civitella da riempire. Ci risiamo. Come ogni anno, in estate, nella città di Achille a pochi chilometri dalla Maiella si ripropone l’emergenza del rischio di svuotamento...

CHIETI. Serbatoio della Civitella da riempire. Ci risiamo. Come ogni anno, in estate, nella città di Achille a pochi chilometri dalla Maiella si ripropone l’emergenza del rischio di svuotamento delle cisterne: le tre della Civitella e quelle di Brecciarola, Colle San Paolo e San Martino, perché l’acqua è poca.

Questa sera sarà la prima, forse di una lunga serie, in cui i rubinetti dei teatini saranno vuoti. Lo annuncia il Comune. Dalle 22 alle sei di domani la città resterà a secco. E quelle attività che in genere si fanno di notte per pagare meno energia elettrica, come accendere la lavatrice o la lavastoglie non si potranno fare. Addio ai progetti di risparmio delle famiglie. Anzi, è più facile che si vada incontro a dei veri e sprechi. Per non restare senz’acqua per affrontare le normali attività di igiene, è evidente che ogni famiglia cercherà di fare le scorte come riempire bottiglie e anche vasche da bagno, che regolarmente andranno r svuotate il giorno dopo. Alla faccia delle raccomandazioni di usare l’acqua con parsimonia.

Il provvedimento di chiusura dei serbatoi è del Comune ma imposto, in un certo senso dall’Aca, che come ogni estate riduce il flusso idrico di 20 litri acqua in meno al secondo. «Lo stop dei serbatoi per otto ore di notte», dice l’assessore Mario Colantonio, «è necessario per consentire il riempimento delle vasche e avere di giorno un flusso normale di acqua».

Ma la domanda sorge spontanea. Come mai dopo un inverno e gran parte della primavera nevosi e straordinariamente piovosi si parla sempre e comunque di emergenza idrica? Lo spieghino una volta per tutti gli esperti dell’acqua e gli amministratori. Perché le città e i centri che ogni estate, indipendentemente dalle precipitazioni invernali, sono chiamati a sacrifici, non ancora lo hanno capito.

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