ortona, dopo il rimpasto in giunta

Scelta Civica: grave l’estromissione della D’Alessandro

ORTONA. Solidarietà da parte dei vertici di “Scelta Civica per l’Italia” all’ex assessore Maria D’Alessandro che è stata tolta, alcuni giorni fa, dalla giunta comunale del sindaco Vincenzo D’Ottavio....

ORTONA. Solidarietà da parte dei vertici di “Scelta Civica per l’Italia” all’ex assessore Maria D’Alessandro che è stata tolta, alcuni giorni fa, dalla giunta comunale del sindaco Vincenzo D’Ottavio. Operazione politica che si è avuta con il rimpasto nell’esecutivo. Il sostegno di Scelta Civica è arrivato anche perché la D’Alessandro, eletta a suo tempo con l’Udc, ha aderito a questo movimento politico. A darle manforte, ieri, il deputato abruzzese del gruppo “Scelta Civica per l'Italia”, Giulio Sottanelli, il coordinatore regionale Sergio Della Rocca e quello provinciale, Fabio Ferrante, più alcuni simpatizzanti, sostenitori del partito, amici della D’Alessandro.

«Quello che è successo a Ortona», dice Sottanelli, «è grave dal punto di vista politico e umano. La D’Alessandro ha svolto il suo incarico con impegno e passione dimostrando lealtà verso il sindaco e la maggioranza e non meritava di essere vittima di questo provvedimento che l’ha estromessa della giunta. Siamo dispiaciuti di quanto accaduto e ne prendiamo atto». Scelta Civica ha ribadito che non accetterà alcuna proposta da parte della maggioranza che ha fatto fuori un assessore eletto, manovra che ha tradito di fatto la volontà popolare e se verrà proposto loro un assessorato la loro risposta sarà negativa.

La D’Alessandro ha ringraziato i cittadini per le numerose testimonianze d’affetto. «In molti sono rimasti sconcertati dalle decisioni del sindaco», commenta la D’Alessandro, «ossia di andare a toccare due partiti alleati senza andare a rivedere nulla in casa sua, nel Pd. È stato il Pd il primo a tradire il documento di rilancio dell’attività amministrativa che prevedeva la rivisitazione della giunta e delle deleghe. Non è stato fatto nulla di tutto ciò, si sono mandate a casa solo due forze politiche alleate». (l.s.)

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