Chieti

Sesso e ricatti a Pescara: arrestato il marocchino

Il giovane accusato di estorsione nei confronti di un dipendente pubblico. Domani il processo

CHIETI. É stato arrestato dai carabinieri alla anti vigilia di Natale ma delle manette infilate ai polsi di un giovane marocchino non si è saputo nulla. La notizia è venuta fuori per caso, anche perché il giovane africano A.F. accusato di estorsione dalla sua vittima verrà processato domani.

Si presenterà a piede libero davanti al giudice Patrizia Medica, perché è stato scarcerato dopo la convalida dell’arresto avvenuta il giorno della vigilia di Natale.

A.F. è stato denunciato dalla vittima, un uomo impiegato in un ufficio pubblico di un paese vicino a Chieti.

Secondo la versione dei fatti riportata nell’esposto dalla presunta vittima, questa avrebbe corrisposto al marocchino dei soldi, 10 o 20 euro in cambio di alcune prestazioni sessuali che in genere si verificavano a Pescara. Ma l’africano ad un certo punto, non pago del prezzo pattuito, ha chiesto di più e minacciato l’uomo: se non gli avesse versato una cifra intorno ai 100 euro avrebbe spifferato tutto.

A quest’ultima richiesta l’impiegato, che peraltro è sposato ed ha figli, ha deciso di denunciare il marocchino ai carabinieri.

Si è recato così alla caserma della stazione dei carabinieri del luogo e dopo aver esposto i fatti di cui sarebbe stato vittima, ha detto che aveva un appuntamento con il suo presunto estortore a Chieti Scalo perché avrebbe dovuto consegnargli la cifra da lui richiesta. Ma all’incontro, proprio mentre stava consegnando il denaro al giovane africano, sono spuntati i carabinieri che hanno fatto scattare le manette.

L’ extracomunitario è stato condotto in caserma e identificato.

Il giorno dopo, alla presenza dell’avvocato, nominato d’ufficio, è stato interrogato dal Gup del tribunale di Chieti Medica che ha convalidato l’arresto e disposto la sua scarcerazione.

Il legale di A.F ha chiesto i termini a difesa per avere la possibilità di studiarsi il caso e l’udienza con rito direttissimo è stata aggiornata a domani.

Il processo con ogni probabilità si svolgerà a porte chiuse soprattutto per tutelare la vittima, persona molto conosciuta in paese.

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