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Stangata Tares Il Prc al sindaco: bisogna ridurre la tariffa

VASTO. «Il Comune rimoduli la tariffa per far sì che la tassa non gravi sui cittadini meno abbienti e sugli esercenti e si ribelli alla Tares». Incita alla disobbedienza civile il circolo locale di...

VASTO. «Il Comune rimoduli la tariffa per far sì che la tassa non gravi sui cittadini meno abbienti e sugli esercenti e si ribelli alla Tares». Incita alla disobbedienza civile il circolo locale di Rifondazione comunista che in vista dell’ennesima stangata in arrivo con le bollette, interviene sulla imposizione tributaria.

Con l’obiettivo di coprire il 100% del costo del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e gli altri servizi offerti dal Comune (pubblica illuminazione, manutenzione strade, polizia locale, aree verdi), i cittadini dovranno sborsare il 20% in più rispetto all’importo corrisposto negli anni precedenti per la Tarsu.

«La Cgia di Mestre ha calcolato che su un negozio di 70 metri quadri, un commerciante pagherà 98 euro in più, quasi il 20% in più, mentre un cittadino con una casa di circa 100 metri quadri subirà un aumento di 73 euro, pari a circa il 30% in più», afferma Maria Perrone Capano, segretaria del Prc, «a livello locale, riteniamo indispensabile che il Comune intervenga modulando le tariffe in modo che il peso della Tares non gravi sui cittadini meno abbienti e sugli esercenti. Non solo. Visto che il governo sta imponendo ai Comuni di fare gli aguzzini per suo conto contro i cittadini, imponendo questa tassa iniqua, riteniamo che il Comune di Vasto debba ribellarsi alla Tares, come hanno già fatto altri comuni italiani».

Insomma, proteste a sinistra e a destra. Nei giorni scorsi era stato Massimo Desiati, capogruppo consiliare di Progetto per Vasto, ad annunciare la stangata in arrivo, non senza evidenziare le responsabilità della giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna, tra cui spiccano i ritardi nella realizzazione dell’isola ecologica in costruzione in località San Leonardo, all’Incoronata. (a.b.)

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