Tempi di vestizione, condanna per la Asl

27 Agosto 2024

La preparazione prima del servizio è parte delle mansioni: 50 operatori hanno diritto a 1.300 euro

CHIETI. La Asl Lanciano Vasto Chieti è stata condannata al pagamento del tempo di vestizione degli operatori sanitari e delle spese processuali. La sezione Lavoro del tribunale della Corte d’appello dell’Aquila, presieduta da Fabrizio Riga, con la sentenza 456 del 2023, ha condannato definitivamente l’azienda sanitaria locale, riconoscendo ai circa cinquanta ricorrenti il diritto a essere retribuiti per i tempi di vestizione, svestizione e passaggio di consegne per un totale compreso tra i 10 e i 15 minuti a seconda della mansione. Il provvedimento riguarda ogni singolo turno dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 per un totale di circa 1.300 euro a testa, già corrisposti con il cedolino di agosto.
A renderlo noto è l’Usb Pubblico impiego - Federazione Abruzzo e Molise. La vicenda giudiziaria risale al 2021. «Usb ha sostenuto per anni, anche con altre vittoriose azioni legali», sottolinea una nota diffusa dall’organizzazione sindacale, «che il tempo necessario per indossare le divise e i dispositivi di protezione individuale è un obbligo legato all’esecuzione delle mansioni lavorative e a ragioni di igiene e sicurezza sul lavoro e, pertanto, deve essere riconosciuto come parte dell’orario di lavoro».
« Riconoscere il tempo di vestizione come orario di lavoro», sostiene l’Usb Pubblico impiego, «significa non solo un aumento della retribuzione per i lavoratori sanitari, ma anche un rispetto maggiore per il loro tempo e le loro condizioni lavorative, soprattutto in un periodo di forte pressione sul sistema sanitario. La battaglia legale della Usb», dicono rsu del sindacato della Asl 2 e Usb Pubblico impiego Abruzzo e Molise, «ha portato a una sentenza definitiva favorevole che riconosce questo diritto, risultato che avvantaggia tutti gli operatori sanitari dell'azienda e rafforza la posizione di Usb come sindacato impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori del settore sanitario. I lavoratori e Usb hanno dimostrato che non bisogna fermarsi al primo ostacolo», conclude il comunicato diffuso dal sindacato, «ma bisogna lottare con caparbietà fino a vedersi riconosciuti i diritti a lungo calpestati».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.