Un patto tra 10 rettori di università europee

16 Ottobre 2024

L’intesa firmata alla d’Annunzio: «L’obiettivo è creare un campus integrato e facilitare la mobilità»

CHIETI. Dieci rettori di altrettante università europee firmano un patto di collaborazione all’università d'Annunzio. Si tratta del progetto Ingenium di cui l’ateneo teatino-pescarese è l’unico italiano a partecipare. Le altre università sono di Spagna, Francia, Germania, Irlanda, Svezia, Finlandia, Bulgaria, Romania e Grecia.
L’obiettivo principale è creare un campus europeo integrato, facilitando la mobilità di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, sviluppando programmi di studio congiunti e condividendo risorse e competenze. «Siamo riusciti a entrare in questa alleanza europea ed è sicuramente un risultato molto importante dal punto di vista dell'internazionalizzazione del nostro ateneo», ha detto il rettore Liborio Stuppia, «stiamo lavorando insieme a molti progetti, tra cui quello di creare corsi di studio che gli studenti possano frequentare in diverse università di questo gruppo, arrivando a conseguire titoli universitari congiunti». L’unione fa la forza anche dal punto di vista dell’attrazione di nuovi finanziamenti europei, in un momento in cui il governo centrale taglia fondi alle università. La firma di ieri, ha sottolineato Stuppia, «suggella una nuova era, perché arriveremo a vedere sempre più studenti stranieri frequentare i nostri corsi. Vorremmo diventare sempre più attrattivi per alcune zone d’Europa, come ad esempio i Balcani che potrebbero vedere nella d’Annunzio una destinazione quasi immediata, anche per il vantaggio dei rapporti costi-benefici assicurati dalla nostra regione».
In un panorama nazionale in cui si assiste a un calo fisiologico degli studenti universitari, «aprirsi a un panorama europeo è importantissimo», ha aggiunto il docente referente del progetto, Marcello Costantini, «internazionalizzare l’università ci assicura sia il miglioramento della formazione che l'aumento del numero degli iscritti. Ingenium rappresenta inoltre un volano che consente di offrire un’alta formazione a livello europeo, rafforzando i legami con il territorio e con le imprese presenti nei paesi dell’Unione europea». (a.i.)
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