«Vicenda dolorosa, noi all’oscuro di cosa stessero facendo»
CASALBORDINO. La Esplodenti Sabino ha affidato a un comunicato la propria reazione alla sentenza del giudice Anna Rosa Capuozzo. «È stata una vicenda molto dolorosa per tutti», si legge nella nota,...
CASALBORDINO. La Esplodenti Sabino ha affidato a un comunicato la propria reazione alla sentenza del giudice Anna Rosa Capuozzo. «È stata una vicenda molto dolorosa per tutti», si legge nella nota, «soprattutto sul piano umano, visto che nell'incidente hanno perso la vita tre dipendenti della società. L'azienda è rimasta a lungo sequestrata e quindi inattiva per consentire gli accertamenti giudiziari. In questo momento un pensiero è rivolto alle famiglie delle vittime che hanno trovato con l'azienda un accordo e un supporto anche di carattere economico a prescindere dall'accertamento di eventuali responsabilità. L'assoluzione ha riguardato tutti, sia amministratori che responsabili tecnici ed è stata esclusa la responsabilità della società. Nel corso del giudizio abbreviato, il Gup ha disposto una perizia che ha ricostruito l'accadimento evidenziando che la tragedia non è dipesa da lavorazioni aziendali ma da attività effettuate dai dipendenti in maniera autonoma, tenute addirittura celate all'azienda». Il titolare Gianluca Salvatore e tutta la Sabino concludono ringraziando il collegio difensivo: «Ha sempre creduto in noi. Esprimiamo grande riconoscenza».
Mentre è arrivato al capolinea il primo processo per la strage del 21 dicembre 2020, sono in dirittura d'arrivo le indagini che riguardano la seconda esplosione avvenuta nella stessa polveriera il 13 settembre 2023 e che costò la vita a Fernando Di Nella, 62 anni, di Lanciano; Giulio Romano, 56, di Casalbordino e Gianluca De Santis, 44, di Palata (Campobasso). Quel giorno al momento dell'esplosione una delle vittime stava disinnescando una granata. L'accusa per i responsabili della polveriera è di disastro e omicidio colposo. Il medico legale Pietro Falco a breve consegnerà i risultati delle perizie e degli esami necroscopici alla Procura. Qualche mese fa i periti della Procura hanno assistito all’interno dello Stabilimento militare del munizionamento terrestre in Umbria con gli esperti dell’esercito di Madonna di Baiano (Perugia) a una nuova perizia. Gli accertamenti sull’esplosione sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) e i colleghi del Nucleo operativo ecologico (Noe). (p.c.)
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