Abbateggio internazionale col Premio Majella 

Riconoscimento alla carriera a Di Mizio, per la narrativa vince Finelli, nella sezione giornalismo c’è Jolanda Ferrara

ABBATEGGIO . Il borgo di Abbateggio «presidio culturale della letteratura naturalistica italiana» con il suo premio dedicato agli «scrittori dalla penna verde». Così il presidente del Premio nazionale di letteratura naturalistica Parco Majella , Antonio Di Marco, all’indomani della 23ª edizione del Premio svoltosi sabato ad Abbateggio.
L'edizione 2020 è stata la più coraggiosa ed emozionate di sempre, attraversata dalla pandemia e ciò nonostante, o forse proprio per questo, caratterizzata da una vivace e qualificata testimonianza. Il profilo alto e la crescente partecipazione alla manifestazione hanno messo in evidenza il primato del centro alle falde della Maiella nel promuovere, più di venti anni fa, la sensibilità per la natura e l’ambiente attraverso la scrittura letteraria.
«Siamo orgogliosi del lungo e volontario lavoro di questi anni che oggi riconosce visibilità nazionale e internazionale ad Abbateggio, punto di riferimento per la difesa dell’ambiente attraverso la cultura e la letteratura», sottolinea Di Marco a margine di una vibrante serata di premiazioni caratterizzata da riflessioni sulle molteplici emergenze planetarie che l’umanità si trova ad affrontare, da quella sanitaria a quella climatica a quella ambientale, l’una interdipendente dall’altra, all’origine il rapporto insano tra uomo e ambiente. Che è quanto rimbalzato dalle diverse produzioni in concorso e dalla viva voce degli autori presenti.
Alla cerimonia di premiazione ha partecipato in qualità di presidente della giuria la scrittrice Annalisa De Simone, già presidente del Teatro stabile d’Abruzzo, membro del cda di Istituto Luce Cinecittà.
L’attore Mario Massari ha letto brani delle opere premiate, conduttore della serata il giornalista Rai Abruzzo Antimo Amore. Un premio alla carriera è stato conferito al giornalista del Tg5 Paolo Di Mizio. Premio Speciale al volume “Il paesaggio agropastorale della Majella” (autori Micati, Manzi, Di Martino, Monaco, Barron, Parco nazionale della Majella Edizioni) che testimonia il costante impegno del Parco della Majella nella riscoperta e valorizzazione degli elementi tipici del suo paesaggio. Questi i vincitori delle singole sezioni del premio, oltre ai riconoscimenti speciali: narrativa edita Riccardo Finelli con l’opera “Coi binari fra le nuvole” (Neo edizioni); saggistica edita Marco Bagliani, Antonella Pietta, Sara Bonati con l’opera “Il cambiamento climatico in prospettiva geografica” ( Il Mulino).
Per la sezione giornalismo premio a Jolanda Ferrara, firma delle pagine culturali del Centro, con l’articolo “Stefano Papetti (de Fermo): Con coraggio e umiltà attendiamo una rivoluzione verde”, pubblicato sul quotidiano di informazione online Virtuquotidiane.it. Menzioni speciali a Maristella Lippolis con il romanzo “Non ci salveranno i melograni” (Ianieri Edizioni), a Fabrizio Fanciulli per l’opera “L’uomo di legno” (Sigraf), Marcello Gelardini per l’articolo “Non solo storia: ecco il Belpaese dove la natura è eccellenza mondiale” pubblicato su Repubblica.it.
Premio speciale Medaglia della Presidenza del Senato a Antonio Cianciullo per il libro “Un pianeta ad aria condizionata . Chi paga il conto del global warming? ” (Aboca Edizioni). Premio speciale della giuria a Giuseppe Lupo, Raffaele Nigro per “Civiltà Appennino” (Donzelli); premio speciale direzione artistica a Carmine Pinto per “La guerra per il mezzogiorno” (Laterza); premio speciale presidente di giuria a Lucio Biancatelli e Gino Primavera per il libro “La cucina della Maiella” (Tarka); premio speciale Associazione Alle falde della Majella a Giovanna De Sensi Sestito e Tonino Ceravolo per “La montagna calabrese” (Rubbettino); premio speciale presidente del Premio a Ismaele Tortella per “Iguazù” (Daniele Marson Editore).