Addio a Kris Kristofferson, attore e idolo del country
Poeta neo-romantico nella New Hollywood, fu protagonista con Barbra Streisand in “È nata una stella”
NEW YORK. Idolo della country music e attore memorabile, Kris Kristofferson è morto nella sua casa a Maui alle Hawaii. Autore di successi come Me and Bobby McGee e Help me make it through the night, aveva 88 anni. «Siamo stati fortunati per il tempo passato con lui, un peacenik, rivoluzionario, attore, superstar, sex symbol e uomo di famiglia», ha detto la famiglia, a cui ha fatto eco Barbra Streisand, coprotagonista nel 1976 in È nata una stella, che consacrò Kris nella parte, poi ripresa da Bradley Cooper nel 2018, della stella del rock sul viale del tramonto. «L'avevo visto per la prima volta al Troubadour di Los Angeles: a piedi nudi sul palco con la chitarra in mano, era la scelta perfetta per la sceneggiatura che stavo scrivendo, È nata una stella», ha detto la Streisand. E anche Dolly Parton, la regina del country, piange «un grande scrittore, un grande attore e un grande amico».
Kristofferson eccelleva in tutto: star del football, del rugby e del pugilato al college in California, aveva vinto la borsa Rhodes per studiare letteratura a Oxford e pilotato elicotteri per l'esercito, seguendo il padre, generale dell’Air Force. Lasciata la caserma si trasferisce a Nashville, epicentro del country, dove inizia da usciere alla Columbia Records. Lì, nel 1966, vede Bob Dylan registrare Blonde on Blonde: una folgorazione. Le radici letterarie di Kristofferson trapelano nella sensibilità neo-romantica della sua musica, debitrice verso John Keats, la Beat Generation e lo stesso Dylan. Dopo aver scritto nel 1970 Sunday morning coming down per l'amico Johnny Cash, Kristofferson arriva al successo nel 1971 quando Janis Joplin registra la sua ballata Me and Bobby McGee, che sale in testa alle Hot 100 di Billboard. Con lei ha una breve storia, poco prima dell'overdose di eroina che uccide la cantante. Kris incide Help me make it through the night, ma è la versione di Sammi Smith a restare tra i single più duraturi del country. «La più grande canzone di tutti i tempi», la definì un paio di anni fa Bono degli U2. Per il brano Kristofferson vince un Grammy nel 1972; altri due arrivano per i duetti con l'allora moglie Rita Coolidge nel ’73 e ’75. Nell’85, con Johnny Cash, Waylon Jennings e Willie Nelson, forma gli Highwaymen e registra tre album in un decennio. Parallelamente alla musica c’è il cinema: nel 1971 Fuga da Hollywood di Dennis Hopper, due anni dopo Pat Garrett e Billy the Kid di Sam Peckinpah, nel ’74 con Ellen Burstyn in quel capolavoro di Martin Scorsese che è Alice non abita più qui e nel ’76 con Sarah Miles in I Giorni Impuri dello Straniero.
Kristofferson eccelleva in tutto: star del football, del rugby e del pugilato al college in California, aveva vinto la borsa Rhodes per studiare letteratura a Oxford e pilotato elicotteri per l'esercito, seguendo il padre, generale dell’Air Force. Lasciata la caserma si trasferisce a Nashville, epicentro del country, dove inizia da usciere alla Columbia Records. Lì, nel 1966, vede Bob Dylan registrare Blonde on Blonde: una folgorazione. Le radici letterarie di Kristofferson trapelano nella sensibilità neo-romantica della sua musica, debitrice verso John Keats, la Beat Generation e lo stesso Dylan. Dopo aver scritto nel 1970 Sunday morning coming down per l'amico Johnny Cash, Kristofferson arriva al successo nel 1971 quando Janis Joplin registra la sua ballata Me and Bobby McGee, che sale in testa alle Hot 100 di Billboard. Con lei ha una breve storia, poco prima dell'overdose di eroina che uccide la cantante. Kris incide Help me make it through the night, ma è la versione di Sammi Smith a restare tra i single più duraturi del country. «La più grande canzone di tutti i tempi», la definì un paio di anni fa Bono degli U2. Per il brano Kristofferson vince un Grammy nel 1972; altri due arrivano per i duetti con l'allora moglie Rita Coolidge nel ’73 e ’75. Nell’85, con Johnny Cash, Waylon Jennings e Willie Nelson, forma gli Highwaymen e registra tre album in un decennio. Parallelamente alla musica c’è il cinema: nel 1971 Fuga da Hollywood di Dennis Hopper, due anni dopo Pat Garrett e Billy the Kid di Sam Peckinpah, nel ’74 con Ellen Burstyn in quel capolavoro di Martin Scorsese che è Alice non abita più qui e nel ’76 con Sarah Miles in I Giorni Impuri dello Straniero.