spettacolo e incontro all’aquila 

“Dio ride - Nish Koshe”, Ovadia cantastorie di un popolo sospeso

L’AQUILA. Moni Ovadia con il suo spettacolo “Dio ride - Nish Koshe”, chiude la prima giornata del ciclo di seminari organizzato da oggi a mercoledì 4 dicembre dall’Università dell’Aquila...

L’AQUILA. Moni Ovadia con il suo spettacolo “Dio ride - Nish Koshe”, chiude la prima giornata del ciclo di seminari organizzato da oggi a mercoledì 4 dicembre dall’Università dell’Aquila – Dipartimento di Scienze umane dal titolo “Di muri e altre barriere – Nel trentennale della caduta del muro di Berlino 1989-2019” .
L’artista sarà sul palco dello spazio Nobelperlapace di San Demetro ne’ Vestini stasera alle 21 (ingresso gratuito con prenotazione al 3486003614)) e poi domani, ore 9.30, terrà un incontro, moderato da Doriana Legge, nell’aula maagna di Scienze umane dell’Aquila. Uomo di teatro e scrittore, nato in Bulgaria da famiglia ebraico-sefardita, Moni Ovadia scrive nelle note di regia del suo “Dio ride - Nish Koshe”: «Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro 25 anni fa. Trasportava 6 vagabondi, 5 musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich. A chi sentiva il desiderio di ascoltare, Simkha raccontava storie di una gente esiliata, ne cantava le canzoni, canti tristi e allegri, luttuosi e nostalgici, di quel popolo che illuminò e diede gloria alla diaspora. I musicanti lo accompagnavano con i loro strumenti e con lui rievocavano le melodie che quel mondo – fatto di comunità grandi, piccole e piccolissime – aveva creato per vivere le feste, le celebrazioni e i riti di passaggio.
Dopo un quarto di secolo di erranza, Simkha e i suoi compagni di strada, ritornano per continuare la narrazione di quel popolo sospeso fra cielo e terra in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità con lo stile che ha permesso loro di farsi tramite di un racconto impossibile eppure necessario, rapsodico e trasfigurato, fatto di storie e canti, di storielle e musiche, di piccole letture e riflessioni alla ricerca di un divino ineffabile presente e assente, vivo e forse inesistente, padre e madre, redentore che chiede di essere redento nel cammino di donne, uomini e creature viventi verso un mondo di giustizia e di pace».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.