Il lockdown di Giulio Natali sfociato nei racconti di “Questioni di testa”

PESCARA. Un sogno tenuto nel cassetto da sempre. Mai alimentato soprattutto per mancanza di tempo. Il primo lockdown, di tempo a disposizione ne ha dato parecchio consentendo così a Giulio Natali di...

PESCARA. Un sogno tenuto nel cassetto da sempre. Mai alimentato soprattutto per mancanza di tempo. Il primo lockdown, di tempo a disposizione ne ha dato parecchio consentendo così a Giulio Natali di sedersi davanti al suo computer «e buttare giù quelle idee che frullavano in testa da un po'». È così che nasce “Questioni di Testa” la prima raccolta di racconti di Giulio Natali, pubblicata lo scorso dicembre da Edizioni La Gru. Quarantacinque anni, Natali, che vive tra il suo paese di origine, Corridonia, in provincia di Macerata, Lucca e Pescara, dove lavora da dicembre 2019, è un manager delle risorse umane della Fater. Studi classici alle spalle, laureato in giurisprudenza, «ho iniziato la carriera aziendale nel mondo delle risorse umane ormai 20 anni fa», racconta il neo scrittore. «L'idea di scrivere un libro è venuta fuori per circostanze contingenti. Ho sempre pensato di volerlo fare, ma per mancanza di tempo non ero mai riuscito ad assecondare questo desiderio. Il 2020 sono stato molto a casa e mi sono messo a scrivere racconti». Attingendo alle esperienze del suo vissuto e a personaggi nei quali si è imbattuto, l'autore ha tirato fuori 21 racconti «più uno, molto breve, in dialetto marchigiano, per pochi eletti», confessa sorridendo. «Sono racconti nati separatamente, perché c'era solo l'intento di scriverli. Non pensavo di pubblicarli. Dopo averne completato un certo numero, ho fatto la cosa più assurda per un neofita della scrittura. Ho cercato su Google una casa editrice e ho mandato i racconti, ma solo per avere un parere professionale. Mi hanno risposto con una proposta di pubblicazione».
“Questioni di Testa” è un libro a tutti gli effetti, disponibile online, e l'autore ha deciso di devolvere tutto in beneficenza. «Non sono uno scrittore. Sono un manager, una persona fortunata e questo è un hobby, senza nessuna presunzione di diventare una professione. Così ho deciso di destinare i profitti derivanti dal diritto d'autore per supportare la Lega del Filo d'oro, un'organizzazione seria, che da anni è vicina ai problemi dei bambini e questo mi ha dato lo stimolo per promuoverlo ancora di più».
“Questioni di Testa”, la cui copertina è stata realizzata da Silvio Natali, padre di Giulio, nonché artista affermato dalla fine degli anni '90, racchiude storie accomunate da un filo conduttore. «Vedere persone comuni alle prese con le piccole cose della vita, che accadono nella quotidianità», spiega, «e anche a ricercare il senso di queste cose. Di fronte ai vari atteggiamenti che possono portare a conseguenze catastrofiche o comiche, ci sono tante realtà quante la mente può inventarne. Ecco perché “Questioni di Testa”: il tema è il cercare di vedere il personaggio nella sua introspezione. Ho provato, a volte con ironia ma senza mai diventare giudicante, a mettere in scena personaggi di fantasia e a rendere gli accadimenti oggetto di riflessione. La conclusione deve trovarla il lettore». La prima esperienza narrativa di Natali ha letteralmente aperto i rubinetti della sua creatività. «Scrivere è come camminare», afferma il manager Fater. «Inizialmente stenti, perché hai un'idea a cui si fa fatica a dare una forma. Poi mano a mano che si va avanti, la parte più creativa del cervello si riattiva. Ogni cosa può diventare oggetto di un racconto, basta osservare la realtà. Avere occhi, anche laterali ed ecco che ti arrivano possibili soluzioni di racconto». Idee che ormai investono Natali che ha già pronte nel cassetto 20 nuove storie.