Lo scrittore Charles Bukowski

I CENTO ANNI DI CHARLES BUKOWSKI

L’Abruzzo festeggia lo scrittore cult con spettacoli e fumetti 

A Pescara la Compagnia della Polvere racconta la vita di Chinaski con letture tra proiezioni video e musica 

PESCARA. Una vecchia macchina da scrivere, la musica di Nick Drake e Jeff Buckley, la voce che ripercorre la storia letteraria e le vicende personali di Charles Bukowski: uno scenario minimalista caratterizza lo spettacolo “Happy Birthday Bukowski” in scena domani sera (dalle 22 nello stabilimento Zara di lungomare Matteotti a Pescara), con il quale la Compagnia della polvere, composta dallo scrittore Alessio Romano e dal musicista Christian Carano, celebra il centenario della nascita dello scrittore americano.

Alessio Romano e Christian Carano in una scena di Happy birthday Bukowski
L’anniversario Noto anche con lo pseudonimo di Henry Chinaski, il 16 agosto di cento anni fa nasceva ad Andernach, in Germania, Heinrich Karl Bukowski, diventato celebre come Charles negli Stati Uniti. È infatti qui che i genitori, padre statunitense di origini polacche e madre tedesca, decidono di trasferirsi quando il piccolo Bukowski ha tre anni. L’autore, che nell’immaginario collettivo è famoso per il rapporto morboso con l’alcol, dà alle stampe i suoi primi scritti poco dopo i vent’anni. Quando morirà a Los Angeles nel 1994, lascerà una vastissima produzione, sparsa in oltre sessanta pubblicazioni, tra cui sei romanzi, oltre a centinaia di racconti e migliaia di poesie presenti in riviste e raccolte.
La vita a fumetti Tanto le opere quanto la vita di Chinaski hanno ispirato una messe di film, documentari, racconti, biografie, spettacoli. Ultima in ordine di tempo è arrivata “Bukowski, don’t try – Il segreto di una vita”, graphic novel uscita per la Lisciani di Teramo. Autori ne sono il 42enne autore pescarese Alessio Romano, che ha curato la sceneggiatura, e il 34enne disegnatore Roger Angeles, originario di Santo Domingo, che l’ha disegnata. Proprio a questa biografia illustrata è ispirato lo spettacolo della Compagnia della Polvere di Romano e Carano, non nuovi a performance sullo scrittore americano.

Nick Drake
Lo spettacolo La piéce che debutta domani allo Zara, a differenza delle precedenti, si allontana dalle reading che la Compagnia ha proposto in passato. Viene invece grossomodo ricalcata la graphic novel, con alcune modifiche dettate da esigenze di scena laddove il testo non ha il supporto del disegno. Ad ogni modo questa biografia racconta Bukowski sfatando i miti dello scrittore misogino e naif. Ne viene anzi fuori un Chinaski fortemente legato ad altri autori, e che vede le donne innanzitutto come fonte di ispirazione poetica e letteraria. A impersonare lo scrittore è lo stesso Romano, che legge i testi di fronte a una vecchia macchina da scrivere; Carano suona chitarra, tastiere e una sega musicale, strumento simile a quello per tagliare gli alberi. Il monologo è arricchito dalla proiezione dei disegni di Rogeres, che contribuiscono a fondere musica, immagini e parole.

John Fante
Al Fante festival Tra gli scrittori più amati da Bukowski c’era John Fante, che tra il 21 e il 23 agosto viene ricordato a Torricella Peligna, paese di origine del padre, con il festival letterario “Il dio di mio padre” e il Premio Fante opera prima. Proprio a Torricella la Compagnia della Polvere presenterà un altro spettacolo che ha al centro la figura di Bukowski, “Fame di polvere”. L’appuntamento è per il 21 agosto, e sarà una sorta di triangolo letterario incentrato sugli scritti di Fante, Bukowski e Knut Hamsun, scrittore norvegese che nel 1920 fu insignito del Nobel, e che attraverso Fante è stato fonte di ispirazione per Bukowski.
Chinaski su Sky Nel giorno del centenario della nascita, una trasmissione di Sky viene dedicata al celebre scrittore americano. Sempre domani sera, alle 21,15, su Sky Arte va in onda un documentario nato dalla lunga videointervista che la giornalista Silvia Bizio realizzò nel 1981 con Bukowski. Nell’occasione l’autore americano fu particolarmente loquace su alcune questioni che difficilmente affrontava in pubblico, come ad esempio la passione per corse di cavalli e scommesse, o il rapporto con gli scrittori che prediligeva: tra questi, oltre a Fante, spiccavano il russo Fedor Dostoevskij e i francesi Albert Camus e Louis-Ferdinand Céline.
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