Cgil boccia il piano della Sixy, la Cisl chiede garanzie

CHIETI. Sixty, lavori serrati verso l’incontro ministeriale del 28 febbraio, quando l'azienda cercherà di siglare l'accordo con i sindacati sul piano di rilancio. Il gruppo moda conta oggi 390...
CHIETI. Sixty, lavori serrati verso l’incontro ministeriale del 28 febbraio, quando l'azienda cercherà di siglare l'accordo con i sindacati sul piano di rilancio. Il gruppo moda conta oggi 390 dipendenti allo scalo e viaggia verso un minimo di 80 e un massimo di 120-130 unità, attraverso la creazione da una costola di Sixty di una Newco e altre società satellite che si occupino di supporto ai servizi di sviluppo, produzione e logistica. Un piano bocciato dalla Filctem-Cgil e che incontra invece una posizione più morbida nella Femca-Cisl. Se Carlo Petaccia della segreteria provinciale Cgil esprime forti riserve sulla fattibilità del piano, Marino D’Andrea, Rsu, è più diretto: «La contrattazione locale con l’azienda è stata un completo fallimento, siamo preoccupati per l’incontro del 28, anche perché i tempi per la presentazione del piano stringono».
Mercoledì alle 10 la Cgil terrà una conferenza stampa per sviscerare tutte le perplessità su questa vicenda. E’ più morbida, invece, la posizione della Femca-Cisl con Ettore Di Natale.
«Il piano ci è molto chiaro ed è condivisibile», osserva, «ovviamente chiediamo garanzie, come la certezza dei marchi per 5 anni più 5, con licenza italiana, alla Newco, così come vorremmo nel dopo Sixty inizialmente una sola azienda, la Newco appunto, con 120 addetti, magari partendo da 80 per arrivare al numero pieno. A chi resta fuori in cassa integrazione, poi, va la priorità in caso di nuove assunzioni dell’azienda per ripresa del fatturato e azione ministeriale per individuare aziende pronte a riassorbire chi resta fuori da Sixty, maestranze che sono patrimonio professionale della collettività. Se ci saranno date queste garanzie firmeremo. Non siamo per la posizione o tutti o nessuno». (s.b.)
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