MONTESILVANO. Dopo un anno senza lavori e tre concerti con migliaia di persone sul prato, il campo dello stadio Mastrangelo di via Senna è distrutto. Il Montesilvano calcio, a cinque giorni dalla prima partita del campionato di Eccellenza contro l'Angizia Luco, è una squadra nomade senza campo per allenarsi: il Comune ha dichiarato «inagibile» il campo sfrattando i giocatori a Cappelle sul Tavo. Ieri la protesta della squadra, con un allenamento abusivo sull'erba sintetica dello stadio Speziale di via Foscolo rubando metà campo all'Apd Montesilvano, è finita con l'arrivo dei carabinieri e dei vigili urbani.

Alle 14,30 di ieri i giocatori del Montesilvano calcio con l'allenatore Alessandro Tatomir, il presidente Alessandro Cozzi e il direttore generale Pierfrancesco Visci si sono presentati allo stadio Speziale per allenarsi. Ma, per la stessa ora, il Comune ha dato l'autorizzazione a usare l'impianto solo agli allievi dell'Apd Montesilvano. Una decisione contrastata dalla dirigenza del Montesilvano calcio: così è scattata la protesta e, quando il custode ha aperto il cancello dello stadio, tutte e due le squadre sono entrate. Gli allievi si sono cambiati nello spogliatoio mentre i giocatori dell'Eccellenza, «abusivi» per il Comune, si sono messi magliette, pantaloncini e scarpe da calcio in campo.

Quando Tatomir ha dato il via all'allenamento sono arrivati i vigili urbani e i carabinieri. I carabinieri hanno identificato i dirigenti delle due squadre e cercato di capire chi ha l'autorizzazione per lo stadio Speziale. Il Montesilvano calcio è stato autorizzato dal Comune a giocare allo stadio Speziale solo la prima partita di campionato: per il Comune, in attesa dei lavori allo stadio Mastrangelo, la squadra può giocare a Cappelle sul Tavo e continuare ad allenarsi nell'impianto di via Senna. «Ma l'Eccellenza non può giocare su un campo di terra», protesta Cozzi, «come gli altri abbiamo diritto di allenarci allo stadio Speziale tre volte a settimana, dalle 14,30 alle 16,30, e a giocare la partita della domenica».

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