Cordoma accusa il revisore contrario «Così fa politica»

27 Agosto 2010

A quattro giorni dall'approvazione in consiglio non accenna a fermarsi lo scontro sul «parere non favorevole» di uno dei revisori dei conti. Secondo Attanasio Pallizzi, il bilancio è viziato da dieci punti critici. Ma il sindaco attaccca

MONTESILVANO. A quattro giorni dall'approvazione in consiglio non accenna a fermarsi lo scontro sul «parere non favorevole» di uno dei revisori dei conti al bilancio del Comune. Secondo Attanasio Pallizzi, il bilancio del Comune è viziato da dieci punti critici: «Il patto di stabilità per il 2009 non è rispettato», dice la relazione di Pallizzi che denuncia: «Alcune entrate risultano aumentate negli accertamenti e alcune spese diminuite negli impegni». La differenza tra i conti di Pallizzi e il bilancio del Comune è di 745 mila euro.

MURO CONTRO MURO
È il sindaco Pasquale Cordoma a tornare ad attaccare il revisore dei conti. Lo fa con una lettera spedita dalla Sardegna dove si trova in vacanza con la famiglia: «Il revisore dei conti ricopre un mero ruolo politico», accusa Cordoma. «Pallizzi», replica il consigliere Pd Feliciano D'Ignazio, «svolge il proprio compito con correttezza, competenza, professionalità ma, soprattutto, con imparzialità perché, sui numeri, le congetture e le interpretazioni politiche non valgono a niente».

LA LETTERA DAL MARE
L'attacco di Cordoma a Pallizzi, che segue la presa di posizione dell'assessore alle Finanze Emidio Di Felice - «La decisione di Pallizzi è risibile» -, non convince però Paolo Cilli, consigliere Pdl vicino agli ex assessori dimissionari Carlo Tereo de Landerset ed Ernesto De Vincentiis: anche per Cilli, che quattro giorni fa ha scelto di non votare la manovra abbandonando l'aula, «il bilancio è impreciso».  Con la sua lettera, Cordoma si rivolge «a chi ha messo in dubbio la serietà e il lavoro meticoloso svolto dal Comune» e quindi a Cilli, uno dei ribelli del Pdl: «Il bilancio consuntivo 2009, appena approvato dal consiglio, non solo è stata la dimostrazione dell'efficienza amministrativa della maggioranza che ha operato per il risanamento dei conti pubblici, ma dà la possibilità al Comune di spalmare sulla città un avanzo di 3,8 milioni di euro e ottenere mutui per realizzare opere pubbliche. Del resto», assicura Cordoma, «non mi aspettavo un parere all'unanimità dai revisori dei conti perché uno degli esponenti è espressione della minoranza e piuttosto che operare sui documenti fa politica».  La dichiarazione di Cordoma porta a chiedersi: ma se il revisore dei conti nominato dalla minoranza fa politica, si può dire la stessa la cosa anche per i due revisori eletti dalla maggioranza?

REVISORI POLITICIZZATI «Se Cordoma continua ad attaccare Pallizzi», dichiara D'Ignazio, «allora è necessario parlare della politicizzazione di tutto il collegio dei revisori dei conti perché gli altri due membri, il presidente Franco Sigismondi e Mery Pistillo, sono stati nominati dal centrodestra e sono sottoposti alle pressioni politiche per addivenire a un parere favorevole al bilancio. A Cordoma», sostiene D'Ignazio, «dispiace che Pallizzi non si sia piegato alle più subdole pressioni esercitate nei suoi confronti ma, anzi, abbia individuato nel consuntivo dieci punti fondamentali su cui l'amministrazione ha fatto leva per far quadrare i conti. Pallizzi ha evidenziato una ferita viva acuendo le perplessità del precedente collegio che, nell'assestamento di bilancio del novembre 2008, aveva dato parere contrario compreso il membro nominato dall'allora opposizione ora diventata maggioranza». «IN MALAFEDE» Per Cordoma, «se qualcuno fa riferimento alla relazione del revisore dei conti della minoranza, lo fa in malafede perché sa che Pallizzi fa politica. E se qualcuno afferma che, in passato, il Comune ha avuto sempre relazioni del collegio dei revisori firmate all'unanimità, lo si deve al fatto che i revisori erano nominati solo dalle vecchie maggioranze di centrosinistra che non hanno mai rispettato la minoranza: i revisori dei conti erano rappresentanti di una sola espressione politica e facevano parte ancora del collegio fino a qualche mese fa».

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