Braga, un concertone per salvare oltre 500 posti

25 Gennaio 2013

Domani alle 12 la protesta musicale di studenti e docenti in piazza Martiri Invitati Chiodi, Catarra e altri politici. Di Sabatino (Pd) accusa: tagli inaccettabili

TERAMO. Il Braga lancia il suo Sos in musica. Piazza Martiri, domani a mezzogiorno, diventerà il palcoscenico a cui docenti e studenti affiancati dai loro genitori faranno partire la richiesta di aiuto per la salvezza dell'istituto, sull'orlo della chiusura per gravi problemi economici. Non sarà solo un atto di protesta nei confronti delle istituzioni, che hanno ridotto i contributi a causa della spending review, ma un modo per sensiblizzare la cittadinanza sfruttando la coincidenza con il mercato settimanale. L'iniziativa, alla quale sono state invitate tutte le bande della provincia per esprimere in note la loro vicinanza all'istituto musicale, sarà il momento culminante del programma messo a punto nel corso dell'autoconvocazione permanente che da giorni vede quotidianamente impegnati nell'auditorium di Santa Maria a Bitetto i circa 500 tra insegnanti e iscritti del Braga.

«Non chiediamo niente», afferma Alessandro Cappella, uno dei docenti, «vogliamo arrivare ad ogni singolo cittadino e andare oltre, creando una rete con gli altri istituti musicali d'Italia che prima o poi si troveranno nelle nostre stesse condizioni». I contatti sono stati avviati con Taranto e Ancona, dove il 6 e 7 febbraio si terrà una prima manifestazione nazionale. Docenti e allievi mirano a una mobilitazione che parta dal basso, evidenziando il legame del Braga con la città dopo 118 anni di convivenza, e giunga fino ai politici. Il governatore Gianni Chiodi, l'assessore regionale alla cultura Mauro Di Dalmazio, il presidente della provincia Valter Catarra e il sindaco Maurizio Brucchi sono i destinatari prioritari dell'invito a unirsi alla manifestazione in piazza. «Le istituzioni finora hanno parlato», afferma l'insegnante Romeo Petraccia, «le invitiamo ad ascoltare e a dare risposte concrete non solo a noi ma a tutta la città». Valeria Faragalli, presidente del coordinamento deglli studenti, ricorda le altre iniziative per salvare il Braga. «Siamo in autoconvocazione permanente tutti i giorni dalle 15», spiega, «e da lunedì scorso, tutti i pomeriggi tra le 19 e le 20, ci sono concerti, lezioni aperte e incontri nell'auditorium per far conoscere la situazione dell'istituto».

La mobilitazione è destinata anche a scuotere il torpore di una città forse troppo abituata alla presenza del Braga. «Teramo finora è rimasta indifferente», osserva Vincenzo Quaranta, rappresentante degli studenti, «è ora di svegliarsi, vogliamo risposte anche dai politici». Una prima presa di posizione arriva dal candidato al Senato per il Pd Renzo Di Sabatino, che ieri ha incontrato il direttore del Braga Bruno Carioti. «Al corpo docente e agli studenti va la mia vicinanza e il mio sostegno», afferma, «ma soprattutto il mio impegno per portare avanti in tutte le sedi questa battaglia che è di tutto il territorio teramano». Secondo Di Sabatino, che definisce «inaccettabili» i tagli di Regione e Provincia ai contributi al Braga, va rilanciato il processo di statizzazione che darà stabilità economica all'istiuto. «I prossimi eletti in parlamento teramani e abruzzesi», osserva, «dovranno fare fronte comune per ottenere un provvedimento legislativo ad hoc».

Gennaro Della Monica

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