Acqua, analisi ok. Ma ci sono alcuni divieti 

In città si può bere tranne a Civita di Bagno. A San Felice, Prata e San Benedetto in Perillis interverrà la Protezione civile

L’AQUILA. Il sindaco Pierluigi Biondi ha revocato l’ordinanza con la quale aveva vietato la potabilità dell’acqua per alcune frazioni, decisione adottata a dopo essere stato informato sui risultati delle analisi. Il divieto, però, resta per la frazione di Civita di Bagno. «Dove», secondo la Gran Sasso Acqua che ha fornito i dati delle analisi, «sempre a fini precauzionali, siamo in fase di verifica con ulteriori prelievi».
Torna la normalità, dunque, nelle altre frazioni: Pianola, Sant’Elia, San Giacomo alta, Colle Sapone, Gignano, Bazzano e Nucleo industriale di Bazzano.
«Tutti gli altri Comuni oggetto di prelievi», secondo quanto sostiene la Gran sasso Acqua, «rientrano nei parametri di legge a eccezione di Prata d’Ansidonia, Ocre, per la sola frazione di San Felice, e San Benedetto in Perillis, per i quali saranno ripetuti i controlli e sono già stati effettuati i prelievi per una nuova verifica». Resta possibile il consumo per uso igienico.
Pertanto nei Comuni di Barisciano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Navelli, Ofena, Poggio Picenze, San Pio delle Camere e Santo Stefano di Sessanio le ordinanze di non potabilità saranno revocate dopo le comunicazioni fatte ai sindaci.
«Per le altre zone», ribadisce l’Ufficio tecnico della Gran Sasso Acqua, «restiamo in attesa dei tempi tecnici di laboratorio per avere i risultati e la conferma assoluta di potabilità».
Ma c’è dell’altro. «In seguito alla rottura dell’Acquedotto del Gran Sasso del 9 novembre scorso», dice la Protezione civile regionale, «nonostante sia stata ripristinata l’erogazione dell’acqua delle condotte, permangono alcune criticità relativamente alla potabilità dell’acqua nelle aree del Comune di Prata d’Ansidonia, San Benedetto in Perillis, Ocre, per la frazione di San Felice, oltre che per la frazione aquilana di Civita di Bagno». Ecco, dunque, le contromisure all’emergenza: la sala operativa regionale di Protezione civile, sentiti i sindaci, ha attivato quattro squadre di volontari che provvederanno al prelievo di acqua in bottiglia dai supermercati per poi consegnarla ai cittadini in difficoltà nelle zone interessate dalle problematiche idriche».
Il problema, comunque, sembra avviato a soluzione a fronte di un’emergenza estesa a ben 23mila utenti su sedici Comuni tra cui L’Aquila.
Il guasto alle tubature, ormai vetuste, si era verificato nei pressi di un’abitazione di Tempera e, secondo quanto riferito dal presidente della Gsa, Fabrizio Ajraldi, è possibile che sia stato causato dalle scosse di terremoto avvertite nella Valle Roveto, vista la concomitanza temporale tra i due eventi.
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