Anche uno scudo aereo per garantire la sicurezza

Il capo della polizia, Manganelli: «Il G8 si svolgerà in tutta serenità».

ROMA. Otto anni dopo l’incubo di Genova, torna il G8 in Italia e la macchina della sicurezza messa in moto - forte di un dispiegamento di circa 15.000 uomini, con 2.500 militari - si prepara a garantire lo svolgimento senza problemi del vertice. E intanto, nella notte, una retata per i disordini del G8 università dello scorso 18 maggio a Torino ha neutralizzato alcuni dei leader antagonisti che probabilmente avrebbero partecipato alle proteste dei prossimi giorni. Il check-up finale sul piano verrà fatto oggi al Viminale nel corso di un Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Manganelli: siamo pronti. «Siamo pronti», ha rassicurato Manganelli, ieri all’Aquila, «a qualsiasi cosa possa accadere per far sì che il G8 si svolga in massima serenità.

Abbiamo visto un ottimo stato di salute dell’organizzazione del G8 e anche del personale preposto alla messa in sicurezza dell’evento. Ci si presenta a questa vetrina mondiale con grande serenità e con un numero di operatori della sicurezza assolutamente adeguato alle circostanze». Sulla stessa linea il procuratore capo del capoluogo abruzzese, Alfredo Rossini. «Siamo», ha detto, «pronti a tutto. Siamo attrezzati ed organizzati». Manifestazioni a rischio. La galassia no global è naturalmente in fermento per organizzare la protesta contro il G8. Le indicazioni alle forze dell’ordine - memori dei disastri di Genova - è quella di cercare il dialogo e la mediazione con i manifestanti.

La «prova generale» di sabato scorso a Vicenza per il corteo dei No Dal Molin è passata sostanzialmente senza grossi problemi, a parte pochi minuti di scontri a base di pietre, biglie e lacrimogeni. Ora la preoccupazione degli addetti all’ordine pubblico si sposta su Roma, dove sono in programma due manifestazioni (oggi e giovedì) più altri blitz imprevedibili in vari punti della città. Per fronteggiare questi ultimi sono pronti reparti agili in grado di muoversi rapidamente. La manifestazione finale si svolgerà all’Aquila sabato pomeriggio, a summit concluso. L’Aquila blindata. E se Roma appare in questi giorni presidiata da forze dell’ordine e militari nelle zone sensibili come le ambasciate e i palazzi istituzionali, i luoghi del vertice all’Aquila sono letteralmente blindati.

La zona rossa dal raggio di alcuni chilometri dalla caserma di Coppito, sede del vertice, è off-limits: le strade di accesso chiuse dai posti di blocco, i negozi serrati, così come alcuni ristoranti e agriturismo con «pericolosa» vista sulla cittadella delle Fiamme Gialle. Anche i residenti si spostano solo col permesso. Sorvegliata speciale, poi, l’autostrada Roma-L’Aquila, con pattuglie e presidi di forze dell’ordine sui cavalcavia. Missili, aereo senza pilota e cani anti-bomba. Sostanzioso il contributo delle forze armate alla sicurezza. Nuclei di artificieri dell’Esercito, anche con l’ausilio di cani, assicureranno i controlli per scongiurare l’eventuale presenza di ordigni esplosivi. Schierata una batteria missilistica Hawk. Lo scudo aereo impiega velivoli F16, Eurofighter e MB339, nonché elicotteri HH3F in configurazione «Slow Mover Interceptor», con un radar Matra per la scoperta di «target» a basse e bassissime quote, mentre aerei senza pilota Predator garantiranno in tempo reale il monitoraggio delle aree maggiormente sensibili.