Asl, attesa di 18 mesi per una colonscopia 

Ad incappare nelle lunghe liste della sanità anche il sindaco di Pescina. La Asl: situazioni pregresse

AVEZZANO. Bisogna attendere otto mesi per poter essere sottoposti a una colonscopia all’ospedale dell’Aquila, mentre se si vuole restare in quello di Avezzano, è necessario aspettare un anno e mezzo per poter fare l’esame. A protestare per le liste di attesa interminabili per gli accertamenti clinici sul territorio stavolta è il sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, che si è trovato a dover affrontare tale situazione. «Siamo stanchi di sentir ripetere, quasi fosse una cantilena, che la prevenzione è la miglior cura», sbotta il primo cittadino, «infatti, alla soglia dei miei 50 anni, ho provato a fare degli accertamenti proprio nello spirito della prevenzione. Risultato? L’esame endoscopico richiesto non potrò farlo nella Marsica ma dovrò effettuarlo all’ospedale dell’Aquila tra otto mesi». Il sindaco di Pescina già nelle scorse settimane aveva criticato la recente scelta della Asl di chiudere il servizio di endoscopia all’ospedale di Tagliacozzo e in quello di Pescina. «Per ragioni di tempo e di spesa», afferma il primo cittadino del comune marsicano, «ho provato a chiedere di eseguire l’esame ad Avezzano visto che nelle strutture di Pescina e Tagliacozzo dal primo luglio scorso la direzione della Asl ha deciso di non effettuare più esami endoscopici con evidente allungamento delle liste d’attesa. Ma la risposta dell’operatore del Cup è stata disarmante: prenotazioni chiuse. Vengo a sapere che hanno dato gli ultimi appuntamenti di dicembre 2020». Al riguardo, la Asl ha ribadito di aver già affrontato nei giorni scorsi l’argomento spiegando al Centro che la chiusura è una conseguenza causata da situazioni pregresse mai risolte e che «per garantire il servizio, nell’ultimo decennio si era fatto ricorso a prestazioni aggiuntive senza assumere e formare del personale e quindi che la Asl per questo sosteneva spese aggiuntive». Di conseguenza la direzione ha voluto «mettere uno stop a questa situazione puntando sulla programmazione e sulla formazione del personale». Una risposta che probabilmente non ha soddisfatto il sindaco Iulianella che continua ad esternate forti critiche. «È questa la medicina del territorio che stiamo aspettando? È questa la prevenzione di cui tanto ci riempiamo la bocca? Ho fatto due conti: annullerò l’appuntamento con la Asl e correrò in una clinica privata. Tutto ciò», conclude il sindaco, «mentre ci sono 500mila euro stanziati a favore della nostra Asl per l’abbattimento delle liste d’attesa che spero vengano investiti». (p.g.)
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