Autogru si ribalta nella scarpata: perde la vita un operaio di 59 anni 

Cicchetti era di Celano, grande dolore in città. L’uomo era impegnato in un cantiere a Ortona dei Marsi La Procura apre l’inchiesta e sequestra il mezzo. Il legale della famiglia: «Dubbi sulla dinamica»

ORTONA DEI MARSI. La cabina dell’autogru si ribalta nella scarpata e l’operaio alla guida muore sul colpo. La vittima dell’ennesima tragedia sul lavoro è Antonio Cicchetti, un 59enne di Celano. L’operaio era alle dipendenze della Limaco srl di Aielli, che fa capo alla nota famiglia dei costruttori Mascitti.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’impresa marsicana stava eseguendo degli interventi a un depuratore per conto del Consorzio acquedottistico marsicano nel territorio del comune di Ortona dei Marsi. La tragedia si è verificata ieri mattina, tra le 9.30 e le 10, lungo la strada Provinciale 17 nel tratto che collega Ortona dei Marsi con Aschi Alto, frazione di Gioia dei Marsi. A poche centinaia di metri dall’ingresso nel cantiere.
L’INCIDENTE. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’autogru condotta dalla vittima ha perso stabilità ribaltandosi nel fossato sottostante che costeggia un tratto della Provinciale 17. Tradito dell’erba alta a bordo strada, ipotizzano gli inquirenti, prima di svoltare in direzione del cantiere, una delle ruote del mezzo pesante sarebbe finita fuori dalla carreggiata, nel margine destro della strada, facendo perdere la stabilità all’autogru che, dopo aver essersi ribaltata se stessa, è finita nella scarpata sottostante. Dall’Aquila si è alzato in volo l’elisoccorso, ma per Cicchetti non c’è stato nulla dare è rimasto schiacciato dentro la cabina dell’autogru morendo sul colpo. A lanciare l’allarme è stato il conducente del carrello. Dalle prime informazioni l’uomo, al momento unico testimone diretto della tragedia, ha riferito di non essersi accorto del ribaltamento, ma di aver udito un grosso tonfo intravedendo il mezzo condotto dal 59enne già ribaltato tra la vegetazione della piccola scarpata che costeggia la strada. I sanitari dell’ambulanza del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’operaio. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco per estrarre il corpo senza vita dalle lamiere contorte dell’abitacolo e i carabinieri della stazione di Ortona dei Marsi, guidati dal luogotenente Girolamo Galadino, che hanno eseguito i rilievi.
MEZZO SEQUESTRATO. Il luogo della tragedia è stato raggiunto anche dagli ispettori del lavoro dell’Asl per un sopralluogo. L’autogru su cui Cicchetti ha trovato la morte è stata posta sotto sequestro; non è ancora chiaro se pure il carrello, poi spostato, sarà sequestrato per accertamenti.
I DUBBI DEL LEGALE. «Spero siano stati sequestrati tutti i mezzi coinvolti», dichiara l’avvocato Lucio Cotturone, dopo un sopralluogo sul luogo della tragedia. Cotturone assiste la famiglia Cicchetti. «Per cristallizzare l’esatta ricostruzione del sinistro mortale», sottolinea il legale celanese, «nutro forti dubbi sul fatto che il triplice ribaltamento sia avvenuto dalla sede stradale essendo più probabile che sia avvenuto da un’altezza superiore, trattandosi di una scarpata dolce e non a picco. Da un primo sopralluogo», conclude Cotturone, «salta all’occhio anche che tutta la strada è protetta da un guard rail tranne nel punto in cui si sarebbe ribaltato il mezzo pesante». Al vaglio del legale della famiglia della vittima «la richiesta al pubblico ministero di incidente probatorio finalizzata alla ricostruzione per definire l’esatta dinamica del sinistro, lo stato dei luoghi, i mezzi coinvolti e individuare eventuali responsabilità».
DISPOSTA L’AUTOPSIA. Sulla vicenda la Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo. Titolare dell’inchiesta è il pubblico ministero Ugo Timpano. Su disposizione del magistrato, la salma di Cicchetti è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Avezzano dove sarà sottoposta all’esame autoptico. Nei prossimi giorni il pubblico ministero conferirà l’incarico al medico legale.
CHI ERA. La tragica e improvvisa morte di Antonio Cicchetti ha sconvolto l’intera comunità di Celano dove era conosciuto e stimato. Non appena appreso della disgrazia, la popolazione si stretta intorno all’immenso dolore della famiglia. Sportivo e con una grande passione per il calcio, l’operaio viveva nel quartiere di Campitelli Alto e da 35 anni lavorava alla Limaco di Lino Mascitti. Era diventato nonno da poco della piccola Alice e ora Antonio non vedrà mai crescere quella nipotina che tanto adorava. L’operaio lascia la moglie Restituta Mostacci, alla quale era legato da 34 anni, e tre figli: Enrico, che vive in Australia, Gabriele, arrivato da Pesaro non appena saputo della drammatica notizia, e Valentina.
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