La commemorazione dell'XI anniversario del sisma dell'Aquila nella chiesa delle Anime Sante (foto Raniero Pizzi)

L'AQUILA / XI ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO

Biondi: "Il dolore questa notte ha il volto di chi abbiamo perduto" / FOTOGALLERY

Accensione di un braciere in una piazza Duomo deserta. Il sindaco ai colleghi d'Italia: nella difficile battaglia al coronavirus, un futuro nuovo

 

L'AQUILA. «Il silenzio, questa notte, ha il volto di chi abbiamo perduto, ha il respiro di una umanità che lotta contro una minaccia letale, ma quasi irreale nella sua non fisicità, perché materia dei laboratori di ricerca, perché patologia da ospedali. Allora, come oggi, piangiamo la morte avvenuta in solitudine, senza la consolazione dei propri cari». Così il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, intervenendo intorno alla mezzanotte nella breve ma intensa commemorazione delle 309 vittime del sisma a 11 anni dalla tragedia che si è verificata alle 3 e 32 del 6 aprile 2009.

Una ricorrenza che si è svolta in una piazza Duomo, dove un vigile del fuoco ha acceso un braciere, e nella chiesa di Santa Maria del Suffragio deserte per le restrizioni dettate dalla emergenza coronavirus che hanno impedito i tradizionali corteo e fiaccolata. L’atmosfera quasi irreale ed il silenzio totale nella piazza e nelle vie del centro non hanno intaccato la partecipazione, seppur a distanza e dalle proprie abitazioni, della cittadinanza tutta all’iniziativa. Aderendo infatti all’invito pervenuto dai Comitati dei familiari delle vittime e dal Comune dell’Aquila, gli abitanti hanno acceso dalla mezzanotte nei propri balconi o terrazzi una luce a ricordo di quella tragica giornata. Alla commemorazione oltre al sindaco hanno partecipato il prefetto, Cinzia Torraco, e il sindaco di Barisciano (L'Aquila), Francesco Di Paolo, in rappresentanza dei Comuni del cratere del sisma, su decisione dei comitati dei familiari delle vittime.

Dopo l’accensione del braciere il prefetto Torraco ha reso omaggio alle lapidi commemorative delle vittime del terremoto nella Cappella della Memoria della Chiesa di Santa Maria del Suffragio.

«Sono trascorsi undici anni dalla notte più lunga e dolorosa della nostra vita e oggi la ricordiamo nel silenzio assordante di piazza Duomo, un silenzio che amplifica e aggiunge al dolore per i nostri cari, vittime del terremoto del 6 aprile 2009, il dolore per i caduti a causa del coronavirus», ha detto ancora il sindaco. «Il ricordo della nostra tragedia è rafforzato da un sentimento unico e solidale che accomuna l'intero Paese, perché qui, in questa piazza deserta si compie il riconoscimento istituzionale e collettivo del lutto dell'Italia e non solo. Le nostre ferite, non sono solo la conseguenza di un evento drammatico. Il dolore, è stato ed è la spinta per un processo di rigenerazione che stiamo portando avanti con convinzione e determinazione. Il ricordo del 6 aprile 2009 viene interrogato, raccontato, portato alla luce ogni anno perché senza non potremmo dare valore e visione al futuro dei nostri figli. Il Rinascimento dell'Aquila è l'esito del ricordo che diventa nutrimento per il futuro».

«In questo momento» ha proseguito Biondi «intendo rivolgermi a tutti i sindaci d'Italia, in particolar modo a quelli dei territori maggiormente colpiti dal coronavirus e ormai da settimane in prima linea, insieme al personale ospedaliero, in questa difficile battaglia: a loro dico che, nonostante il dolore, la profonda sofferenza e il sentimento di impotenza davanti alle migliaia di lutti che colpiscono familiari e amici devono assolutamente credere nella speranza, devono tornare a imparare a sperare insieme ai loro concittadini. Non è un imperativo per la sopravvivenza, ma per un futuro nuovo, dove la speranza diventi fattrice di storia, tensione verso uno scopo, impegno per un nuovo umanesimo».

La celebrazione della funzione religiosa, officiata da Sua Eminenza il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita della Città dell’Aquila, si è svolta a porte chiuse ed al termine della messa sono risuonati i 309 rintocchi del campanile della chiesa, in memoria delle vittime del terremoto. Durante la nottata sono rimasti illuminati i luoghi simbolo della tragedia del 2009, quali Casa dello Studente, Via XX Settembre, Piazzale Paoli, Via D’Annunzio ed il Convitto Nazionale.