ABRUZZO

Capitale della cultura, Pescina punta sulle aree interne

Nella sfida per la conquista del prestigioso titolo il comitato vuole rivitalizzare le zone più disagiate. La prossima settimana blitz a Bruxelles del sindaco Zauri

PESCINA. Nella sfida per la conquista del prestigioso titolo di Capitale della Cultura 2025 Pescina si giocherà una carta che potrebbe risultare decisiva per prevalere sulle concorrenti. Carta che ha un nome: rivitalizzazione delle aree interne, per contrastarne la marginalizzazione e lo spopolamento.

Pescina in sostanza per vincere la partita non si baserà solo sul proprio patrimonio storico, culturale e religioso (per secoli è stata sede della diocesi dei Marsi), su cui quasi certamente punteranno le altre nove città italiane finaliste, ma propone anche alle istituzioni di investire sulla crescita e la modernizzazione delle aree più disagiate, valorizzandone le risorse naturali e culturali e impedendone lo smarrimento delle tradizionali identità. Una visione che rientra peraltro nella programmazione della politica di sviluppo e coesione territoriale dell'Unione europea 2021-2027.

Non è dunque un caso la trasferta dal 6 all'8 marzo a Bruxelles di una delegazione del centro marsicano, guidata dal sindaco Mirko Zauri, dal presidente del consiglio comunale Vincenzo Parisse e dalla direttrice del comitato promotore, nonché presidente del Centro studi Silone, Tiziana Cucolo, per illustrare in sede europea il dossier "La Cultura non spopola". La delegazione verrà accolta dall'onorevole Elisabetta De Blasis, eurodeputata e medico abruzzese, del gruppo "Identità e Democrazia".

«Sarà un incontro istituzionale», spiegano dal comitato, «dalla grande valenza promozionale, con la proposta avanzata da Pescina per concorrere a Capitale della Cultura 2025 anche con un più forte profilo europeista, all'insegna della lotta alla marginalità ed allo spopolamento di tutte le aree interne italiane e continentali. Una grande visione, che superi steccati ideologici e barriere territoriali, in una battaglia di civiltà, per restituire un futuro alle vecchie e nuove generazioni, che non si rassegnano al depauperamento e alla crisi endemica di tutte le aree montane d'Italia».

«”La grande bellezza" del nostro Paese», prosegue il comitato, «passa proprio dai suoi fertilissimi territori, pieni di storia e di risorse inesauribili, che possono contribuire a rivitalizzare il mondo dalla stessa eclissi di civiltà. La città di Pescina offre i suoi personaggi politici, come il Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino e letterari con lo scrittore Ignazio Silone, in dote, in ultimo promuovendo la visione del suo commovente docufilm Il giovane Silone, dei registi Gabriele e Saria Cipollitti, prodotto dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale di Roma. La stessa vitale comunità fontamarese, temprata dalle avversità, ha fatto virtù proprio di una massima del suo figlio più illustre: l'uomo non esiste veramente che nella lotta contro i propri limiti».