Cup Asl, caso risolto Silveri: i 32 posti non saranno a tempo

Il manager: «Accordo con la coop che gestirà il servizio» Schermaglie con Cialente: «Lo querelo per diffamazione»

L’AQUILA. Via i contratti di sei mesi, torna l’assunzione a tempo indeterminato per i 32 operatori aquilani del Cup. Ad annunciare la svolta, il manager dell’Asl Giancarlo Silveri che, durante la protesta messa in scena dal personale, ha mediato con la società Gpi di Trento, vincitrice dell’appalto per la gestione dei centri unici di prenotazione abruzzesi: La cooperativa Gpi ha rivisto la sua posizione», ha affermato Silveri, «accettando di riassumere gli operatori del Cup a tempo indeterminato e non più a termine, grazie alle decisive pressioni esercitate nei suoi confronti dall’Asl». La decisione è stata già comunicata ai sindacati e il 3 giugno dovrebbe essere firmato l’accordo: resta da sciogliere il nodo dei tre mesi di prova proposti dalla Gpi, a fronte della riassunzione degli addetti che finora sono stati impiegati dalla cooperativa Capodarco. «L’Asl», ha sottolineato Silveri, «pur essendo soggetto estraneo alla gestione del personale Cup, è intervenuta subito, mettendo in campo una decisa opera di mediazione sulla Gpi per sollecitarla a rivedere la propria decisione e riassumere i lavoratori a tempo indeterminato e non a termine, così come era intenzione della cooperativa vincitrice della gara: la trattativa è stata portata avanti anche con le organizzazioni sindacali. Sciolto il nodo cruciale delle modalità di riassunzione del personale», ha aggiunto Silveri, «resta da definire con le organizzazioni sindacali l’applicazione o meno del periodo di prova del personale. Il decisivo intervento l in favore dei lavoratori«, ha aggiunto il manager, «è stato svolto con immediatezza e concretezza, andando alla sostanza del problema e senza ricorrere alle sceneggiate di cui altri si sono resi protagonisti per mera strumentalizzazione». Il riferimento è agli attacchi lanciati al manager dell’Asl dal sindaco Massimo Cialente: «Peraltro», ha concluso Silveri,«alla luce di alcune dichiarazioni di rappresentanti istituzionali rese sulla vicenda, questa direzione sta verificando il contenuto di tali affermazioni e ha già dato mandato ai propri legali per valutare se sussistano gli estremi per sporgere querela per diffamazione». La Gpi di Trento aveva chiarito la sua posizione al Centro, manifestando la volontà di procedere alla stabilizzazione del personale: «Siamo stati informati dall’azienda sanitaria che sono in corso verifiche e accertamenti su alcuni elementi sensibili che hanno influenzato la gestione precedente. Nel rispetto di tale iniziativa, abbiamo scelto di aprire una finestra contrattuale adeguata ai tempi necessari per fare chiarezza sulle anomalie riscontrate e a noi segnalate». Le anomalie riguardano l’apertura di un’indagine giudiziaria in merito ai comportamenti di alcuni dipendenti del Cup, già oggetto di provvedimenti disciplinari della Capodarco: «Nel corso del tempo», ha spiegato Silveri, «si sono registrati comportamenti censurabili da parte di alcuni addetti in servizio all’Aquila e c’è stata una segnalazione agli organi giudiziari. Per questo c’era cautela nelle riassunzioni. Ma con la Gpi abbiamo concordato di procedere con i contratti a tempo indeterminato e di prendere provvedimenti solo se dall’indagine scaturiranno fatti rilevanti».

Romana Scopano

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