sanità, la protesta

Dipendenti sul piede di guerra La Uil minaccia lo sciopero

L’AQUILA. Organici carenti, dipendenti sotto pressione, ripercussioni negative sui pazienti. Questi alcuni degli aspetti denunciati, in una nota, da Simone Tempesta, segretario territoriale della Uil-...

L’AQUILA. Organici carenti, dipendenti sotto pressione, ripercussioni negative sui pazienti. Questi alcuni degli aspetti denunciati, in una nota, da Simone Tempesta, segretario territoriale della Uil-Fpl, che annuncia lo stato di agitazione del personale dell’Asl. «Persistendo tali condizioni i dipendenti del San Salvatore si vedranno costretti a intraprendere incisive forme di lotta per tutelare i loro diritti, sciopero incluso».

«La situazione in cui versa ormai da anni la sanità aquilana è un dato di fatto», scrive il sindacalista, «ma costantemente sorgono nuove problematiche che si sommano a quelle già esistenti. Gli organici ormai sono in condizioni critiche: mancano infermieri, ausiliari, operatori socio-sanitari, tecnici. In molti casi i dipendenti sono costretti a rinunciare al riposo settimanale e gli ausiliari a lavorare in più reparti contemporaneamente. Tutti gli operatori sanitari, con spirito di abnegazione e sacrificio, si prodigano per garantire agli utenti servizi con standard qualitativi alti, ma la carenza di personale, e a volte alcune lacune direttive, benché occasionali, causano disguidi che rallentano il normale svolgimento delle attività. Il costante e ordinario ricorso al personale a tempo determinato impiegato per fronteggiare croniche carenze di organico crea notevole disagio in quanto i lavoratori vengono sostituiti con turn over eccessivamente stretto. Per risollevare la qualità del servizio offerto dall’Asl aquilana sarebbe auspicabile una seria politica sul personale, rivalutando correttamente la dotazione organica e incrementando il numero degli operatori a tempo indeterminato. Bisogna avere il coraggio di intraprendere un percorso in controtendenza e iniziare ad assumere se si vuol cercare di mettere un freno all’inesorabile cammino di degrado ormai da tempo intrapreso in tutta la pubblica amministrazione. È impossibile erogare servizi dignitosi se si continua a diminuire la spesa pubblica soltanto riducendo le voci in bilancio che riguardano il personale».

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