Ecco le nuove leve che vogliono cambiare L’Aquila 

Viaggio tra gli esordienti del consiglio comunale, da destra a sinistra 

L’AQUILA. Quasi tutti alla prima esperienza amministrativa. Ambiziosi, volitivi, pronti a spendere forze ed energie per la città. Ecco l’esercito dei giovani che compone il nuovo consiglio comunale. Ma chi sono, e cosa fanno nella vita i volti che cambieranno la geografia della politica aquilana, dando il via a un ricambio generazione che trova conferme nell’età anagrafica? Molti Under 30, impiegati, consulenti industriali, ingegneri, in comune hanno la volontà dichiarata di «aprire L’Aquila alle nuove generazioni. A partire dal lavoro, che oggi non c’è».
GENERAZIONE INASCOLTATA. 29 anni, consulente tecnico industriale, Roberto Silveri junior è stato coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia. «La nostra generazione, negli ultimi anni, è stata inascoltata e poco rappresentata. Il primo impegno sarà dare voce ai giovani aquilani, che sono sfiduciati», afferma, «e si sono arresi di fronte all’immobilismo e all’inadeguatezza della precedente amministrazione. La prima battaglia sarà quella per la legalità». Silveri , a settembre 2014, ha denunciato all’opinione pubblica «l’emergenza sociale legata all’occupazione dell’ex asilo di viale Duca degli Abruzzi, dove si svolgevano anche attività non lecite», sostiene. «A marzo 2015 abbiamo presentato il progetto di riqualificazione “Casa della gioventù” per realizzare un luogo di aggregazione e incontro con spazi dedicati alle diverse realtà. Ma tra le priorità c’è anche quella del lavoro, che all’Aquila manca».
L'AQUILA INVECCHIA. «Abbiamo dimostrato che, con la spinta dei giovani, la città ce la può fare. L’elezione di Biondi ne è l’emblema». Luca Rocci, ingegnere civile di 28 anni, un passato da presidente provinciale di Azione universitaria e consigliere della circoscrizione L’Aquila centro, ammette di fare politica «per passione. Adesso è venuto il momento di dare un contributo diretto alla crescita della città sedendo sui banchi del consiglio comunale. Le problematiche da affrontare sono moltissime», ammette Rocci, «perché in materia di politiche giovanili non è stato fatto nulla o quasi. L’Aquila sta invecchiando, abbiamo bisogno di giovani».
COME BIONDI. Il suo percorso sembra ricalcare le orme del sindaco Biondi. Leonardo Scimia, 23 anni appena, il più giovane degli eletti, è stato rappresentante del Senato accademico dell’Università e Consigliere nazionale degli studenti universitari. La stessa carica rivestita da Biondi nel 2000. «La politica è sempre stata per me quasi una malattia», evidenzia. «Il sisma ha amplificato l’esigenza di dare spazio ai giovani, creare nuove opportunità di sviluppo. Partiremo dalla sicurezza delle scuole e dagli investimenti sul Gran Sasso, ma è necessario anche affrontare il tema del lavoro e dell’occupazione, oltre alla valorizzazione dell’Università, travolta da una crisi pesantissima».
PER LA MIA GENTE. Sabrina Di Cosimo, 40 anni, una laurea in Economia e commercio, da anni è impegnata nel mondo dell’associazionismo. «A 13 anni ho fondato a Sant’Elia, il quartiere in cui vivo, l’associazione socio-sportiva “L’asso di Sant’Elia”. Ho lavorato per dieci anni a Roma, all’Alitalia, e quando sono tornata all’Aquila mi sono candidata nella circoscrizione 12, risultando la più votata, con 368 consensi». Il suo cuore politico ha sempre battuto per Forza Italia. «Nel tempo», dice, «si è rafforzato il mio rapporto con Guido Liris e oggi eccomi qui, con 315 voti presi che voglio spendere per la mia gente, per chi ha riconosciuto il mio impegno e la voglia di fare. Dietro di me non ci sono poteri forti, solo la volontà di costruire qualcosa di positivo per la mia città e per gli aquilani». A partire dai piccoli interventi. «La prima cosa da fare sarà restituire decoro urbano all’Aquila», afferma Di Cosimo. «Penseremo alla sicurezza, al lavoro, all’aggregazione sociale». CONTROLLO E LAVORO. Paolo Romano, 31 anni, impiegato alla presidenza del consiglio regionale, è stato candidato alle Provinciali del 2010 con una lista civica e nel 2012 con il Pdl. Poi, la decisione di cambiare rotta e scegliere il centrosinistra, che sarà chiamato a rappresentare come componente dell’opposizione. «Alle primarie ho appoggiato Pierpaolo Pietrucci», dice con franchezza. «Poi ho conosciuto Americo Di Benedetto e ho creduto nel suo progetto di discontinuità, candidandomi con la lista “Il passo possibile”. Insieme faremo un’opposizione tenace ma costruttiva, valutando i progetti e le idee positive, per il bene della città».
INTERLOCUZIONE CONTINUA. Unica rappresentante della coalizione sociale in consiglio, Carla Cimoroni, 43 anni, dipendente Arta, dal 2012 milita in Appello per L’Aquila. Già eletta nel consiglio di partecipazione dell’Aquila centro, da anni è impegnata nel mondo dell’associazionismo. «Vogliamo continuare a fare politica dentro e fuori il Comune», sottolinea. «Porterò in consiglio la voce di tutto il mio gruppo di lavoro, andando oltre il meccanismo della delega e mantenendo un continuo rapporto di interlocuzione col territorio, a cui chiediamo di stimolarci e controllarci».
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