Edificio in zona alluvionale il Tar stoppa la demolizione

12 Ottobre 2024

L’AQUILA. Il Tar ha sospeso “l’atto di accertamento per acquisizione al patrimonio comunale e immissione in possesso di un fabbricato” in via Fiamme Gialle (nei pressi della Scuola della Finanza)...

L’AQUILA. Il Tar ha sospeso “l’atto di accertamento per acquisizione al patrimonio comunale e immissione in possesso di un fabbricato” in via Fiamme Gialle (nei pressi della Scuola della Finanza) che nel 2013 era stato fatto oggetto di ordinanza di demolizione perché realizzato senza le necessarie autorizzazioni in zona a forte rischio alluvionale. Siccome il proprietario non ha mai demolito l’immobile, è scattata “l’immissione in possesso”. I giudici amministrativi hanno sospeso “l’atto di accertamento” perché lo stesso proprietario di recente ha chiesto una sorta di sanatoria che in teoria potrebbe essere concessa se l’area in questione venisse declassificata da zona alluvionale “con pericolosità molto elevata” a “pericolosità elevata”. In attesa, quindi, che si decida sul “livello” di rischio tutto resta sospeso anche perché, scrive il Tar, “il provvedimento impugnato, chiaramente esecutivo dell’ordine di demolizione dell’opera abusiva, appare a una prima valutazione in contraddizione con la decisione del Comune di sospendere il procedimento di accertamento di conformità della medesima opera che, non può escludersi, potrebbe avere esito favorevole al ricorrente, in conseguenza della declassificazione della pericolosità idraulica dell’area”. Se ne riparlerà a fine aprile 2025 quando presumibilmente ci sarà la sentenza di merito. Lo sgombero e successiva demolizione “dell’opera abusiva” era sin dal 2013 all’interno di un’ordinanza dell’allora sindaco Massimo Cialente che comprendeva una ventina di localizzazioni di “manufatti post-sisma” ritenute a rischio e molte proprio in via delle Fiamme Gialle. In quell’ordinanza si leggeva che il Comune “ha accertato l’avvenuta realizzazione di manufatti abitativi collocati in area soggetta al livello più alto – P4 – di pericolo di alluvione. L’utilizzo a fini abitativi di fabbricati posti in zona P4 determina una situazione di persistente pericolo per l’incolumità e la vita medesima di quanti ivi risiedono, in specie avuto riguardo all’attuale situazione meteorologica che vede frequenti e cospicue precipitazioni atte a incidere notevolmente sul regime dei corsi d’acqua fluenti nel territorio comunale determinando permanente rischio di esondazione e di alluvione particolarmente a carico delle zone già individuate come soggette al più elevato livello di pericolosità. Si ritiene che la situazione così delineata pone in evidenza le competenze del sindaco quale autorità locale di protezione civile, trattandosi in fattispecie di intervenire in via d’urgenza con misure contingibili atte a far cessare l’esposizione a pericolo dei suddetti residenti benché tale esposizione derivi da deliberata quanto illecita scelta dei medesimi, i quali, così comportandosi, pongono a repentaglio la sicurezza non soltanto di essi medesimi, ma anche dei loro familiari e degli eventuali soccorritori”. Si ordinava quindi “l’immediato sgombero e il divieto di uso dei manufatti, anche a carattere precario, realizzati in zona individuata con la sigla P4 dal Piano stralcio difesa dalle alluvioni in ordine ai quali non siano stati rilasciati i competenti titoli abilitativi”.