Giovedì l’incontro con le istituzioni per chiedere misure volte ad evitare il rischio di chiusura delle attività

Edilizia, ultimo appello agli enti

I titolari: troppi ritardi nei pagamenti dei lavori per la ricostruzione

L'AQUILA. Un settore ormai al collasso, schiacciato dai mancati pagamenti dei lavori eseguiti - nel corso di questi mesi - sul fronte della ricostruzione «leggera».

A denunciare la situazione gravissima in cui si trovano le piccole imprese edili operanti nel cratere, sono gli stessi titolari delle ditte «che» affermano «navigano in un mare in tempesta».  Titolari, soci e dipendenti delle piccole imprese edili hanno già affrontato la questione in un incontro. Ma giovedì torneranno a riunirsi.

L'appuntamento è per le ore 18 all'hotel Canadian e questa volta l'invito è esteso alle istituzioni, nonché della struttura commissariale per la ricostruzione.  «Siamo considerati i fortunati che hanno lavoro», affermano i promotori dell'iniziativa, «quelli che stanno arricchendosi con i lavori legati al post-terremoto. Ma la realtà è un'altra: siamo soltanto piccole imprese oggi in crisi e perciò costrette a chiudere le nostre attività o, quanto meno, a ridurre fortemente il personale». 

Nella riunione del primo luglio i piccoli imprenditori avevano rimarcato che «le fatture relative a pratiche con il contributo diretto non sono pagate da mesi e che le amministrazioni non sono in grado di dare risposte su quando verranno saldate». Inoltre, a loro dire, le difficoltà economiche stanno riguardano anche i fornitori di materiali e attrezzature. «Le piccole imprese si trovano a rispettare le scadenze e le condizioni di esecuzione dei lavori, mentre spuntano sempre più complicate normative che hanno il solo obiettivo di incrementare i costi per le imprese.

Molti di noi si stanno, ormai, indebitando». Da qui la richiesta alle istituzioni, in particolare al commissario Chiodi e al vice Cialente «di semplificare il contributo diretto per equipararlo alle altre pratiche e di avere risposte sul pagamento delle fatture che ristagnano da mesi».  Inoltre, si chiede «quale atteggiamento avere verso le amministrazioni inadempienti» e si invoca «trasparenza su termini e condizioni dei pagamenti, nonchè la possibilità di scontare a costo zero i crediti in essere verso banche e Cassa depositi e prestiti, con garanzie da parte del commissario per la ricostruzione».

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